La penna degli Altri 17/11/2013 10:52

Under21: Tanta Roma, quest’Italia

 IL ROMANISTA (V. META) - Non fosse stato per le maglie da allenamento blu, davvero in certi momenti sembrava di guardare la Primavera di qualche anno fa. Sabelli che scatta e si sovrappone a Politano, scarico indietro per Pettinari, stop e all’angolino. Calcio di punizione dal limite, Viviani si sistema la palla, Antei va a saltare in area. Frammenti da una partitella a ranghi contrapposti, quella che ieri ha chiuso la mattinata di lavoro dell’Under 21, la penultima nella parentesi romana degli azzurrini, in partenza oggi pomeriggio per la Serbia. Tanta Roma in Under 21 non s’era mai vista.

Invece l’inversione di rotta seguita alla batosta casalinga contro il Belgio è partita proprio dai romanisti, da due in particolare: Federico Viviani e Luca Antei. Il centrocampista, pupillo di Gigi Di Biagio fin dai tempi dell’Under 20 («mi rivedo in lui», diceva il ct giusto un paio d’anni fa), appena gli hanno riconsegnato una maglia da titolare si è preso la squadra sulle spalle e ormai il centrocampo non può fare a meno di lui. Sua la splendida punizione che giovedì scorso a Reggio Emilia ha dato il via al 3-0 contro l’Irlanda del Nord, successo fondamentale per gli azzurrini visto il contemporaneo pareggio fra Belgio e Serbia. Nell’ultimo mese e mezzo a ha giocato in tutto meno di una partita (senza peraltro capire bene perché), ma in azzurro non se n’è accorto nessuno, anzi. Come nessuno s’è accorto che Luca Antei la Serie A ha cominciato a frequentarla poco più di un mese fa, quando Di Francesco si è deciso a dargli un posto da titolare nella difesa alla tre del suo Sassuolo: da allora non è più uscito e magari non è un caso che gli emiliani abbiano fatto quattro risultati utili su cinque.

L’altra sera nel suo stadio ha sfiorato un gol da urlo con una rovesciata spalle alla porta che ha chiamato al grande intervento il irlandese, ma è in fase difensiva che il suo rientro ha spostato gli equilibri verso la solidità che mancava. Con Bianchetti (cui ha strappato uno scudetto ai tempi della Primavera) forma una coppia affidabile e bene assortita, come ha dimostrato la grandissima prova di Genk contro il Belgio. In difesa gioca pure Stefano Sabelli, punto fermo del Bari che però in nazionale si è visto superare dall’exploit di Zappacosta nell’Avellino: altro che buttarsi giù, l’ex Savio gioca pure dalla panchina e l’altra sera quando Viviani si è conquistato la punizione in lunetta si è girato verso i compagni con la faccia di chi sa già come andrà a finire.

Quanto a Matteo Politano, che la riserva storica di Ciciretti passasse in diciotto mesi da Primavera a titolare dell’Under 21 passando per la Lega Pro, era cosa che in pochi si sarebbero aspettati. A è già un idolo, ma in azzurro continua a farsi notare per il suo solito non farsi notare: silenzioso, educato, sopra le righe solo in campo, Pollo ha conquistato Di Biagio, ma a parlargli di Serie A vi risponderà che è ancora presto e deve crescere. Intanto ha già fatto tre gol in dieci presenze in B.

Chi invece nell’Under 21 quasi non ci sperava più è Stefano Pettinari, quello da cui tutti si aspettavano tantissimo già quando lasciò la Roma diciottenne con alle spalle l’esordio in Europa League e Serie A. Troppo facile smettere di crederci dopo una stagione buttata fra Siena (dove non lo vedeva) e uno sfortunato ritorno a Roma e altre due nel Crotone buone ma non eccezionali. Ci è voluto un po’ di tempo, ma Stefano è tornato: Drago lo ha riscoperto centravanti (lo faceva da ragazzino, poi ha giocato sempre esterno), gli ha dato fiducia e motivazioni, lui ha risposto con i gol (già quattro in undici presenze) e con prestazioni scintillanti. D’altra parte, l’inaspettato è sempre stata la sua forza. Per tutti dopodomani c’è la Serbia, per la Roma di domani c’è tanto di buono su cui poter contare.