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La penna degli Altri 01/11/2013 09:19

Un cambio illuminato: Garcia è più forte della fede che vacilla

Il primo tempo è il solito enigma. Una flemma che hai imparato a interpretare, ma che lascia sempre un minimo d’inquietudine. Borriello è un corpaccio generoso ma estraneo. Sembra. La squadra non ha l’istinto e nemmeno la lezione delle palle alte. Marquinho non sa che farci di se stesso quando parte alto. Pianjc dispensa delizie, Liajic fa buone cose, ma entrambi troppo lontani dalla porta. Il rischio strisciante è che sia cresciuta nella squadra una fiducia eccessiva nel destino, alias secondo tempo, nelle scelte di , nel cannocchiale di Bompard, nel gol che comunque verrà. Confesso, la fede stavolta vacilla. (...)

E il gol arriva. Quando già mi si sono moltiplicate nella testa le fantasie omicide sui tre juventini schierati al mio fianco, inventa quel taglio, lo scarto e la palla per Borriello. Ancora una volta il cambio illuminato di , ancora una volta lo spartito perfetto. Mancava solo il ragazzone di e questa era la sua partita. Era scritto. Senza diventa tutto più faticoso ma, dentro questa fatica, la squadra sembra aver trovato risorse che forse nemmeno immaginava di avere. Dalle vittorie di Udine e da questa di ieri sera con il Chievo esce forse esausta ma con una certezza in più sulla forza del gruppo. L’unico gol subito in novecento minuti la dice tutta e lunga su questa forza. Domenica sera a Torino la striscia s’interromperà. Meglio così. Sarà bello ripartire.

 

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