La penna degli Altri 17/11/2013 09:59

Totti aspetta l’ok più importante

 IL ROMANISTA (D. GALLI) - Domani. Al massimo martedì. E se fosse domani, sarebbe un mese esatto dall’infortunio, dalla lesione miotendinea che l’ha costretto a saltare oltre metà di , e poi finora Udinese, Chievo, Torino e Sassuolo. Entro le prossime 48 ore affronterà la visita forse più importante sulla strada del pieno recupero. È atteso dal professor Mariani non per la terza infiltrazione con i fattori di crescita, perché non ce ne sarà bisogno, perché il fisico del ha reagito da Robocop per l’ennesima volta in carriera. No, andrà da Mariani per sperare di ricevere l’attesissimo via libera all’intensificazione dei carichi di lavoro. Se "supererà" l’esame, potrà passare dalla corsa ad altri tipi di allenamento. Più intensi. Più probanti. Non ci sono date di rientro.

Non possono ancora esserci, e il suo staff vivono quest’infortunio step by step, sanno che non bisogna affrettare i tempi perché un calciatore che viene da una lesione miotendinea nel distretto dei flessori rischia facili ricadute, ne sa qualcosa , che da marzo ha fatto dentro e fuori con l’infermeria. , che pure vorrebbe scendere in campo oggi, è pienamente consapevole del fatto che un recupero affrettato potrebbe costringerlo a fermarsi di nuovo, e ancora più a lungo. Non ci sono date, ci sono semmai speranze. Dopo l’infortunio col , quasi un mese fa appunto, c’era chi in seno alla Roma avvisava: ci vogliono dalle 4 alle 8 o 9 settimane. Ecco, la speranza è allora quella di riavere per la , in programma all’Olimpico l’8 dicembre, altrimenti otto giorni dopo a San Siro contro il Milan. Occhio agli orari, potrebbero fare la differenza per un calciatore che ritorna da una lesione muscolare: un conto sarà giocare a Roma alle 12.30, come con la , un altro a Milano a metà dicembre. E di sera. ha staccato la spina per un paio di giorni.

Domattina lavorerà regolarmente a Trigoria, poi saprà se dovrà andare o no da Mariani. Magari potrà approfittarne per dare un’occhiata al maxielogio che gli ha dedicato "Marca", il principale quotidiano sportivo spagnolo e filo madridista. «Un esempio di capitano, anche da infortunato», si legge. Nel video vengono mostrate le immagini di che va nel Distinti Famiglie, si fa le foto con i bambini in un settore strapieno, esaurito, impazzito alla vista del . I commenti dei lettori sono stupendi. Qualcuno prova invidia. Ammira. Rosica, perché sa quanto è stato vicino al Real, quasi dieci anni fa. Scrive Billy: «Nel Real Madrid avrebbe vinto la . Sono sicuro che se avesse firmato nel 2004, assieme a Zidane, Roberto Carlos, Beckham e Raul, ci avrebbe portato a vincere la decima!». La decima Coppa Campioni. Qualcun altro nota come i calciatori di Real e fuggano dai loro tifosi, mentre va loro incontro. E Chamakh sottolinea: «Uno degli ultimi grandi baluardi di quello che significa identificarsi con la propria squadra». Curioso, comunque. Parlano di anche fuori dal Raccordo. Strano davvero. Chi l’avrebbe mai detto?