La penna degli Altri 04/11/2013 09:23
Più convinzione di prima e si riparte liberi di testa
Questa è una squadra di acciaio e di velluto e oggi lo sa più di ieri. Per cui, più convinzione e nessuna frustrazione da questo viaggio a Torino. Meglio così, si riparte liberi di testa domenica con il Sassuolo. Liberi anche noi. Alla malora i record. Garcia e la sua banda ci avevano trasformato negli ultimi tre mesi in una massa di maniaci armati di pallottoliere che stavano lì insonni a compulsare numeri su numeri.
La serie doveva spezzarsi prima o poi. Le premesse, stavolta, cerano tutte. La borsa era troppo piena. Dieci vittorie, trenta punti, un gol subito in dieci ore di calcio, tutto da perdere, il mondo addosso, fintamente complimentoso. Tutti assatanati nellagguato alla Roma. Chi sarebbe stato il tagliagole di turno? Guardatelo bene, lex Cerci, la sua faccia da strega. Non poteva che essere lui. Banti è stato solo il mediocre guardiano di una storia già scritta. Ai Totti e ai Gervinho, stavolta si aggiungeva lassenza di Castan, che sarebbe come dimezzare il colosso di Rodi. Benatia e Castan sono inseparabili. Su quella palla di Meggiorini, lo so, il paulista si sarebbe scaraventato a corpo morto.
Dovendo proprio cavillare, forse, dopo l 1 a 0 di Strootman, luomo lupo, la Roma si è forse troppo fidata del suo alone dinvulnerabilità, limitandosi troppo alla gestione e al controllo, dimenticando quanto il calcio sia sport orrendamente iniquo, terra più di banti che di santi. E ammirando quel Ljaijc finale, il dubbio è che la staffetta con Borriello dovesse essere, casomai, capovolta. Detto questo e preso atto delle lucidissime, energiche parole di Rudi Garcia a fine partita, la conferma è definitiva: questa squadra è in buonissime mani.