La penna degli Altri 16/11/2013 09:24
I club, gli ultrà, l'ordine pubblico: la mano morbida non è servita
Rivelazioni sorprendenti? Niente affatto. Chi, come il sottoscritto, ha avuto modo di lavorare in una società di calcio, sa che queste sono pratiche abituali nei momenti di maggiore difficoltà. Da responsabile della comunicazione della Fiorentina mi è capitato di esserne testimone. In pratica succede che di fonte alla furia crescente dei più facinorosi che magari minacciano di fare irruzione negli spogliatoi dello stadio o allinterno del centro di allenamento del club siano i funzionari di polizia a chiedere ai dirigenti o allo staff tecnico della squadra di acconsentire a questi faccia a faccia, che si svolgono alla presenza degli stessi poliziotti, affinché non degenerino. Per ragioni di ordine pubblico, viene detto. Ma siamo sicuri che sia questo il modo migliore per garantire lordine pubblico? Siamo sicuri che questa politica non crei alla lunga più problemi di quelli che in quel momento potrebbe provocare una carica della polizia, condita magari da qualche inevitabile manganellata, per disperdere i teppisti? Il presidente del Consiglio Enrico Letta riferendosi ai gravissimi fatti di Salernitana-Nocerina ha invocato tolleranza zero. Troppo spesso invece si è usata una mano morbida.
E necessaria una riflessione su come si affrontano le emergenze sul campo. La ricetta inglese non basta più. Tenendo presente la necessità di evitare di coinvolgere in eventuali tafferugli la gente perbene che ancora vuole andare allo stadio, vanno elaborati nuovi piani dintervento adeguati alle specificità italiane aggravatesi negli ultimi anni. A cominciare da lunedì, quando il ministro dellInterno Alfano e il capo della polizia Pansa incontreranno i presidenti di Serie A.Unoccasione da non perdere anche per affrontare questo tema specifico tuttaltro che marginale.