La penna degli Altri 13/11/2013 08:41
Candreva-De Rossi, alleanza mondiale
Valori Fino allestate 2010 si è sempre sussurrato che la passata proprietà della Roma avesse rifiutato unofferta di 60 milioni del Chelsea di Abramovich. Poi, su cifre di poco più basse, le pretendenti sono state tante, dal Real Madrid al Manchester City fino al Psg, con due allenatori su tuttiAncelotti e Mourinho che hanno sempre dichiarato di stravedere per il ragazzo di Ostia. Complice un rinnovo di contratto che ha fissato il suo ingaggio a 6,5 milioni a stagione (premi compresi), nellultima sessione di mercatoquella in cui Daniele era virtualmente allasta per una particolare congiuntura tecnicoeconomica invece il centrocampista ha visto sfiorire tutti i suoi pretendenti, prima che Moyes (consigliatosi con Fabio Capello) non avanzasse una formale offerta da parte del Manchester United di 12 milioni. Se la Roma era pronta a trattare, De Rossi però non lo era più. Il corteggiamento era arrivato troppo tardi (intorno alla metà di agosto) e Daniele aveva già speso la propria parola con Rudi Garcia sulla sua permanenza. E anche questi, a pensarci bene, rappresentano dei valori.
Leader azzurro Adesso il centrocampista viaggia serenamente verso i 31 anni (li compirà a luglio) e con tutta probabilità chiuderà la sua carriera da leader riconosciuto della Roma. Ma a renderlo tale non è più il supercontratto, lanzianità di servizio o lottimo feeling con lallenatore di turno. Dalla prima giornata di campionato santificata col primo gol stagionale giallorosso De Rossi ha ritrovato passato e futuro in un colpo solo. E la Nazionale che lo consacra insostituibile. A quel punto, nemmeno linfortunio di giornata lo turba. «Accusa una piccola distorsione allalluce destro rimediata contro il Sassuolo, ma dopo essere rimasto a riposo non dovrebbe essere nulla di grave», dice il professor Castellacci. Meglio così. Contro i panzer tedeschi, la diga De Rossi deve essere al posto giusto.
Antonio «pupillo» del c.t. Prandelli «È un esempio»
Accarezzando la macchina da presa in puro stile francese, raccontava anni fa Claude Lelouche che «Ci sono dei giorni e delle lune». Giorni in cui la vita sembra andare per il verso giusto, anche se le lune non sono perfettamente allineate. Ebbene, probabilmente quello di ieri per Antonio Candreva deve essere stato uno di questi. La Lazio si sta immalinconendo nel ricordo della Coppa Italia del 26 maggio? Il presidente Lotito e lallenatore Petkovic non sembrano più sulla stessa lunghezza donda? I tifosi paiono avere in uggia le prestazioni della squadra? Ebbene, surfando sullonda della continuità, il centrocampista biancoceleste viaggia già in direzione Brasile, verso un Mondiale non necessariamente da comprimario. Ed a certificarlo non è uno qualsiasi, ma Cesare Prandelli.
Sfrontatezza Il c.t. spiega a cosa gli servono amichevoli di prestigio come quelle in arrivo con Germania e Nigeria. «Io ho la necessità di capire se certi giocatori a certi livelli abbiano quella sicurezza e sfrontatezza che mostrano in campionato. Candreva, ad esempio, in Confederations Cup ha dimostrato anche in azzurro quella personalità, quella forza e quella tranquillità mentale che fa brillare settimanalmente in Serie A. Invece ad altri capita spesso che il giudizio per le partite fatte in campo internazionale non sia lo stesso rispetto a quelle di campionato». Per il laziale, quasi una investitura in piena regola, anche perché i posti liberi per ilMondiale non sono ormai tanti. Anzi. «Ho in testa 35 giocatori e di caselle vuote ce ne sono ancora,ma tutti si giocano 34 posti. Per questo molti devono essere stimolati dallessere menzionati e dal far capire che come qualità in questa Nazionale ci possono stare. Ma le prestazioni non devono essere una tantum, occorre continuità. Il campionatomi ha detto che non ci sono novità,ma questo nonmi preoccupa. Abbiamo ancora 78mesi prima delMondiale, perciò responsabilizzo quelli che sto convocando».
Occasione E visto che è già entrato nel cuore di Prandelli, ora Candreva sa bene che Germania e Nigeria per lui rappresentano il modo migliore per cementare il suo viaggio in Brasile, anche perché da qui alMondiale resterà al c.t. una sola amichevole per fare esperimenti. E neppure un test facile, visto che lItalia giocherà in trasferta contro i campioni «di tutto» della Spagna. Perciò, meglio blindare le ambizioni nel prossimo fine settimana. In attesa, ovviamente, che la Lazio risorga dallanonimato in cui si è incagliata. Prandelli, in fondo, per Candreva&Co. non aspetta altro. ©