La penna degli Altri 26/10/2013 11:38

Una Roma super nata con un colpo in stile Udinese

CORSPORT (E. INTORCIA) - Esistono filosofie di mercato diversissime tra loro, perché ciascuna realtà è differente dall’altra per storia, dimensioni e ambizioni. Poi ci sono le contaminazioni, magari casuali, magari no, che possono regalare però risultati inimmaginabili. Si parla spesso, a proposito di mercato, del modello Udinese, enfatizzandone i pregi ma anche sottolineandone i limiti, soprattutto in prospettiva europea: scovare talenti e poi venderli implica anche continue rivoluzioni in rosa e l’impossibilità di lavorare sul medio periodo, con la critica più ricorrente di “danneggiare” il coefficiente per club, quello che assegna i posti in a ciascuna nazione. L’universo Roma e quello Udinese hanno trovato in estate il punto di contatto, l’affare . Ma c’è dell’altro: in fondo, la nuova Roma capolista è nata in estate anche grazie ad un’operazione in stile Udinese. 

 
MARQUINHOS COME SANCHEZ - Il riferimento è all’operazione Marquinhos al Psg, che è poi legata a doppio filo all’arrivo di in giallorosso. Sul piano tecnico, i risultati hanno dato la risposta all’interrogativo estivo - le ragioni economiche valgono più di quelle del campo? - ma su quello finanziario non potevano esserci perplessità. Tra prestito e riscatto, Marquinhos era costato 4,5 milioni diventati a stretto giro di posta 31,4 milioni più bonus, oltre sei volte tanto l’investimento iniziale in poco più di un anno. Cifre che ricordano molto quelle della cessione di Sanchez al : il cileno era stato scovato giovanissimo e lasciato crescere tra Colo-Colo e River Plate, era costato 500 mila euro nel 2006 e due anni fa è stato rivenduto per 37,5 milioni di euro. (...)
 
STRATEGIE - da tre anni ha portato alla Roma il suo metodo di lavoro. Ha i suoi collaboratori fidati, ha soprattutto il suo grande intuito. Per lui l’approccio al mercato è innanzitutto conoscenza prima che trattativa: bisogna sapere tutto di tutti, individuare i talenti emergenti per non lasciarseli sfuggire, valutare il maggior numero possibile di calciatori anche per capire chi non andare a comprare. Come sceglie un giovane calciatore? «Guardo la dote eccellente» , spiegava qualche anno fa. Intendendo per “dote eccellente” la caratteristica in cui un giocatore eccelle, fermo restando che deve avere valori medio-alti in tutti i parametri, come velocità, tecnica, personalità. A Udine si sono alternati negli ultimi anni più uomini mercato: c’è stato il ciclo di Pierpaolo Marino, ci sono stati gli anni di Stefano Antonelli (ora al Siena, ma in carica quando Sanchez passò al , per esempio) e prima di lui si erano alternati, con cariche diverse ma sempre con competenza sul mercato, Cinquini, Gasparin, Larini, Gerolin. Oggi tocca a Cristiano Giaretta. Ognuno ha portato la propria esperienza all’interno di un modello di lavoro che la famiglia Pozzo ha consolidato negli anni. I punti chiave? Una rete di osservatori in tutto il mondo, un centro video in cui confluiscono migliaia e migliaia di partite, un sistema di supporto - anche scolastico - per aiutare la formazione dei talenti stranieri che sbarcano giovanissimi in Italia. (...)
 
GARANZIA - Due mondi diversi eppure entrati in contatto. Anche la Roma ha fatto shopping in Friuli, sapendo che la bottega dell’Udinese è cara ma che in fondo non tradisce mai. Isla ed Asamoah, per esempio, hanno vinto lo scudetto (anzi, due) al primo tentativo con la . E Sanchez avrà pure aspettato un anno per trionfare in Liga ma ha conquistato subito Mondiale per club, Supercoppa Uefa e Coppa del Re con il . Chi è partito prima di , dunque, ha vinto subito. Le belle tradizioni vanno rispettate.