La penna degli Altri 07/10/2013 11:05
Una notte infinita e il bagno di folla, Roma può sognare
Corridoio Qualcuno, come il ragazzo dei cornetti, è rimasto deluso per non aver potuto avvicinare i calciatori, la maggior parte ha pensato solamente a battere le mani a Garcia e ai giocatori che sono passati col pullman tra due ali di folla, alle prese con bandiere, sciarpe e fumogeni. Gli unici ad avere contatti coi tifosi sono stati Baldissoni e Sabatini: tutti festeggiati, in particolare il direttore sportivo. Fosse stato per loro avrebbero consentito alla squadra un contatto più diretto con la gente, ma per motivi di sicurezza non è stato possibile: il pullman ha prelevato la squadra direttamente sulla pista, ma i giocatori hanno potuto tranquillamente toccare con mano laffetto della gente. Non cerano tutti, però: Florenzi, Borriello, Ljajic, Dodò, Jedvaj (poi volato a Zagabria a vedere la Dinamo, sua ex squadra) e Pjanic sono rimasti a Milano a festeggiare in discoteca. In Lombardia è rimasto anche il nuovo idolo della tifoseria, Gervinho, che in un locale ha incontrato lex interista Livaja e qualche tifoso che, anche a centinaia di chilometri da Roma, lo ha comunque riempito di complimenti. Castan, seguito sabato da tutta la famiglia a San Siro, ha scelto invece il lago di Lugano.
Social network show La festa, però, era iniziata già negli spogliatoi di San Siro, sul pullman che ha portato la squadra allaeroporto, e sullaereo di ritorno, con i giocatori scatenati sui social network: la palma di «miglior fotomontaggio » va a Kevin Strootman che, non si sa se condividendola o creandola ad hoc, ha messo a Usain Bolt la faccia di Gervinho. Foto condivisa da mezzo mondo e inondata di commenti, con livoriano che da «Frontinho» nella maggior parte dei casi è diventato «Boltinho ». Ma anche allolandese ne hanno dette tante: «Ammazza quanto meni», «Ghigno, grinta e volontà, continua così». Miralem Pjanic, invece, posta una foto del tabellone di San Siro: Inter 0 Roma 3: «E se ne vaaaa, la capolista se ne va», il suo commento. Al microfono non lo avrebbe mai detto, ma il concetto è chiaro.