La penna degli Altri 19/10/2013 11:05
Sì, ora sei da scudetto
Il segreto di questa Roma, daltronde, è proprio lì. Lo rivela Daniele De Rossi, che dice di «voler spendere due parole per Marco Borriello. È stato il migliore e non solo per il rigore. Una volta doveva andare al Genoa, unaltra alla Cremonese, unaltra ancora alla Nocerina. È lesempio di professionalità, e quando sei così, nonostante qualche fischio assurdo, puoi toglierti tante soddisfazioni ». Proprio Borriello dice: «Qui ho davanti Totti, ma quando entro nella mischia rispondo bene. Sono rimasto a Roma grazie allatmosfera che si respira, dallarrivo di Garcia è cambiato qualcosa. Per lo scudetto ci sono squadre più attrezzate ma noi metteremo pressione a tutti».
Ricordi amari È felice, De Rossi, lontano parente di quel giocatore che un anno fa veniva bacchettato da Zeman. Oggi salva i gol sulla linea («ma il merito è di De Sanctis, se non la toccava lui io non ci arrivavo neanche col motorino»), fa il centrale di difesa e il primo regista di centrocampo, e si gode una Roma, a suo dire, «fortissima. Ma queste otto vittorie contano fino a un certo punto. Nel 2006 ne abbiamo fatte 11 di fila e siamo arrivati quinti». Ricordi amari, quelli che cita De Rossi. Meglio pensare al futuro: «Presto per parlare di scudetto, Garcia (che ha concesso tre giorni di riposo, martedì la ripresa, ndr) parla sempre dellAtletico che in Spagna ha sempre vinto, eppure non si parla di titolo. Noi siamo forti, già arrivare tra le prime tre sarebbe un grande risultato. Dobbiamo avere la giusta umiltà ma dobbiamo essere realisti, magari qualcuno si spaventerà. Anche noi però portiamo rispetto a squadre come Juventus, Napoli e Fiorentina».
SuperMarco Da De Rossi a Florenzi: «Credo che Borriello sia stato il migliore in campo». Uscito accompagnato da unovazione, Florenzi prova a non volare troppo alto: «Dobbiamo farci trovare pronti ed essere continui, solo così potremo dire la nostra».
Cattivi Ma dove vuole arrivare la Roma? Secondo Mehdi Benatia, «per lo scudetto ci sono squadre più forti. Noi dobbiamo tornare in Europa perché la Roma deve giocare in Europa ogni anno. Se poi ci sarà lopportunità di fare di più ci proveremo». Come? La ricetta, per il difensore marocchino, è una: «Con tanta cattiveria. Senza quella non si va da nessuna parte». E la Roma adesso vuole andare davvero lontano.