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La penna degli Altri 07/10/2013 10:20

Scudetto si, no… forse


Da lassù, seppur tallonati a due punti da e
, si può sognare quello che sembrava impossibile immaginare.
Sì, lo scudetto, quella parola che da in giù i romanisti non si azzardano a nominare (...) 



Sarebbe strano il contrario. La squadra di Garcia gioca come nessuno in serie A, non prende gol e ne segna tre a partita All’inizio partiva lenta e si prendeva la vittoria nella ripresa, nelle ultime due occasioni ha chiuso subito i giochi: un segnale di crescita. Dall’esordio a Livorno fino al trionfo di San Siro è una Roma più consapevole della sua forza, più rodata nei meccanismi, con una maggiore intesa tra i giocatori, molti dei quali nuovi acquisti. Nella formazione base ci sono cinque «colpi» dell’ultima rivoluzione operata da : , , , e l’incredibile Gervinho. (...)



L’unico segno di continuità ha le sembianze di . Un fuoriclasse eterno che sta vivendo l’ennesima giovinezza della sua straordinaria carriera. «
Sta meglio ora di quando aveva 30 anni» ha sottolineato a Milano. Un dimagrito, tirato a lucido, motivatissimo e spensierato anche grazie al contratto appena firmato e atteso con un po’ di apprensione. Nei 562 minuti giocati dall’inizio del campionato, il capitano è subito balzato in testa alla classifica degli assist in serie A con 25 suggerimenti per i compagni, ha segnato 3 gol avvicinandosi ancora a Piola (ora siamo a 230 contro 274), ha giocato una media di 73,5 palloni a partita, con un tasso di 69,3% di passaggi riusciti). I suoi tocchi non sono mai banali: tiene la palla per quasi 3’ minuti di media a partita e regala 14,6 giocate utili. Ma quello che «fa notizia» è il numero di palloni recuperati: 3,6 a match. Un ragazzino di 37 anni che sta tirando il gruppo insieme a . L’impatto del francese su una Roma dilaniata negli ultimi due anni è andato oltre qualsiasi previsione. Ma è lui per primo a predicare calma, realismo. «L’obiettivo non cambia: rientrare in Europa» ha ripetuto dopo il settimo successo. «Lo scudetto non ci riguarda» gli ha fatto eco .



Chissà cosa si dicono, invece, in privato. E come commentano le statistiche più indicative: chi è partito così bene nella storia del campionato ha sempre vinto il titolo alla fine, tranne l’Inter del 1966/67 che chiuse al secondo posto. Un risultato per cui tutti a Trigoria avrebbero firmato a inizio anno. Adesso non si può. 

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