La penna degli Altri 04/10/2013 09:19

Rudi spaventa Mazzarri



LA QUESTIONE FILOSOFICA

Al di là delle scelte tattiche dell’uno o dell’altro allenatore, va sottolineata la diversa filosofia che anima le due squadre. La Roma cerca di proporre il proprio gioco contro qualsiasi avversario, l’Inter no tanto è vero che modifica il proprio assetto a seconda delle caratteristiche di chi ha di fronte. La Roma, in altre parole, ragiona da squadra sicura di sè e della propria forza; l’Inter si sistema in campo per sfruttare le proprie armi ma prima di tutto per non rischiare niente. Insomma, c’è chi vuol fare la partita e chi aspetta che la partita la faccia l’avversario. Alla fine, comunque, avrà ragione chi riuscirà a portare a casa la vittoria. Detto tutto questo, la Roma oggi si metterà in viaggio per Milano con le idee (tatticamente) chiare: conferma del e, forse, conferma anche degli uomini che hanno strapazzato il . Il solito dubbio che anima la vigilia è quello legato alla scelta del terzo attaccante, Gervinho o , ma l’ottima prestazione dell’ivoriano domenica scorsa all’Olimpico e le condizioni non perfette del serbo spingono a pensare che in campo all’inizio andrà il numero 27. Sarà comunque linea di difesa a quattro, centrocampo a tre più tre attaccanti. Con la consueta, accurata copertura dell’area di rigore, possesso palla e rifinitura fatta di tagli e imbucate.

L’Inter, a fari spenti, sta lavorando dall’inizio della settimana su un 4-4-2 mascherato da 3-5-2. Occhio, in questo senso, alla posizione di due dei tre esterni in lizza per due maglie, Nagatomo, Jonathan e Pereira: con palla alla Roma, uno salirà sulla linea dei centrocampisti per evitare che la squadra di possa avere la superiorità numerica in mezzo al campo e un altro si metterà in linea con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus, i tre centrali di Mazzarri. Vista dalla sponda interista, una mossa di attenzione, prudenza e abilità tattica; vista da quella giallorossa, il desiderio di non concedere campo e opportunità a una squadra che finora ha segnato come nessun’altra, 17 reti con una media che sfiora i tre gol a partita. E che, non solo per questo, mette paura.