La penna degli Altri 28/10/2013 09:04

Roma, nona sinfonia

 
Lo fa giocando in dieci per mezz’ora e rinunciando ai due suoi uomini più incisivi finora: il capitano , che dovrà restar fermo ancora a lungo, e quel Gervinho «crack» delle prime uscite giallorosse della stagione e vera sorpresa dell’ultimo mercato. Insomma ha dovuto fare di necessità virtù, ha ricorso nuovamente al fisico di Borriello attorno al quale la Roma ha inevitabilmente cambiato il suo assetto e il modo di giocare. Non la costanza con la quale è rimasta in partita anche nei momenti difficili su un campo ostico (l’Udinese non perdeva in casa del settembre 2 del 2012 contro la : finì 1-4) come quello friulano da sempre ostile ai colori giallorossi.
 
Senza la qualità di e la velocità di Gervinho il tecnico francese ha dovuto ridisegnare la sua Roma che chiaramente, soprattutto all’inizio, ha sofferto non poco contro l’Udinese di Guidolin: uno abituato a far giocar male le sue avversarie. Tradizione confermata. E lì è entrata in ballo quella che era e resta la miglior difesa del campionato ferma ancora a quota 1 gol incassato. migliore in campo a paletti, il marocchino chiamato a Roma per far dimenticare Marquinhos: uno senza il quale sembrava non si potesse giocare... così non è!
 
Poi, come sempre accade in questi casi, alla Roma quest’anno sembra girare tutto alla perfezione: palo di Muriel, in avvio, salvataggio sulla linea di e altri dettagli che alla fine fanno la differenza. Resta un successo comunque strameritato anche perché la Roma ha dovuto giocare in dieci per mezz’ora dopo l’espulsione di : tanto giusta quanto ingenuo il suo fallo che va a macchiare un buona prova complessiva.
 
Il resto sono numeri: ventitre gol realizzati, un solo incassato, nove partite consecutive vinte con Bradley che diventa il decimo marcatore della Roma grazie a quel piattone che ha fatto fermare il cuore in petto a mezza Roma e costretto tutti gli altri a farsene una ragione: Bergomi compreso.
 
Si era detto più volte che proprio la sfida contro l’Udinese era il passaggio chiave per il futuro della Roma, una partita dura e delicata dalla quale la squadra di è uscita ancora una volta indenne.
 
Anche dopo questo successo può stare un po’ più tranquillo e preparare al meglio il suo ritorno che avverrà nel momento chiave della stagione. Ora Chievo, Torino e Sassuolo prima della pausa del campionato nazionale per scrivere un’altra pagina della storia del calcio italiano, ma soprattutto per continuare a far sognare i tifosi giallorossi rimasti vivi dopo i due anni tormentati appena trascorsi.
È tutto vero, questa Roma fa paura e sembra non volersi fermare più.