La penna degli Altri 11/10/2013 12:09

Riaprire San Siro, si può

Irrilevanza? E’ questa la strada migliore anche perché i margini di manovra per una sentenza favorevole odierna sembrano scarsi. L’avvocato rossonero Cantamessa si presenterà davanti alla Corte con il file audio di -Milan, attraverso il quale punterà a dimostrare che i cori provenienti dal settore dei tifosi milanisti sono da considerarsi irrilevanti per intensità e numero di persone coinvolte. In parole povere, che non erano udibili. Una versione ovviamente in contrasto con la relazione degli emissari della Procura federale, che erano posizionati nei pressi del settore ospiti dello Stadium. A questo punto, se lo scenario del rinvio diventerà realtà, la Corte di giustizia federale venerdì prossimo si pronuncerà soltanto sull’eventuale chiusura di un singolo settore del Meazza. Quale? Probabilmente di nuovo il secondo anello della , quello degli ultrà, facilmente identificabili anche perché in questi giorni sono stati loro stessi – tramite i mass media – a dichiarare apertamente di aver fatto i cori a Torino (con l’intenzione di proseguire sulla falsa riga).

In attesa della legge Intanto oggi, di fronte alla Cgf, oltre all’avvocato Cantamessa si presenterà anche il suo collega che ha intrapreso una class action contro la Figc. L’obiettivo è che il ricorso degli abbonati venga affrontato dalla Cgf assieme a quello del Milan. In attesa di domani, dal mondo politicosportivo arrivano altri interventi. «La discriminazione territoriale è presente nel Codice di giustizia sportiva dal 1989 – ricorda il presidente della Figc, Abete –. Il nostro obiettivo è ora migliorare la norma per evitare effetti distorsivi, ma ricordiamo che quando si parla di ordine pubblico negli stadi, il dominus rimane la legge dello Stato». Per il presidente del Coni, Malagò, «sarebbe utile una legge sugli stadi perché con l’impianto di proprietà i club potrebbero agire meglio. Occorre modificare il regolamento trovando un equilibrio». Il ministro per gli Affari regionali e lo sport, Delrio, spiega che «bisogna rispondere in modo duro al razzismo, sapendo distinguere le manifestazioni ironiche. La legge sugli stadi? I tempi sono maturi. E’ stato depositato un progetto alla Camera, ma il governo stava lavorando già a una sua proposta». Infine, il governatore lombardo Maroni: «Distinguere gli sfottò dalla discriminazione razziale».