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La penna degli Altri 20/10/2013 12:02

Pjanic, l'arte di stupire

CUORI SPEZZATI - Non è questione di comunicazione, non solo. si diletta di lingue quanto di pallone. E’ nato dove la famiglia non è voluta restare, nella Bosnia ferita che poi lui ha scelto di riabbracciare mollando il Lussemburgo per il quale era stato nazionale da giovanissimo. Di lingue ne conosce sei, compreso quel tedesco aggrovigliato e intessuto di francese che si parla in Benelux. Ha giocato a Metz, a Lione, ha segnato in , ha forato il Real Madrid, ha spezzato calcistici cuori a e in Inghilterra scrivendo che no, la Roma lo avrebbe tenuto. lo avrebbe tenuto, in realtà. Il resto di Roma avrebbe preferito sacrificare lui al posto di Lamela o di Marquinhos, qualche milione in meno, un briciolo di scienza calcistica in meno. (...)

Invece era solo qualcosa nella sua testa. Aveva cominciato a credere che la sua musica e quella di appartenessero a scale troppo diverse. Insensato pensarlo. Infatti non lo pensa. La sua orchestra ideale li comprende entrambi ed entrambi sono a capo di una sezione, i fiati che sbriciolano, gli archi che tessono l’armonia di una squadra intonata come non era da anni. (...)

Può anche darsi che se il capitano fosse rimasto in campo non sarebbe stato a tirare la punizione fiorita all’incrocio dei pali. E magari il bosniaco avrebbe toccato meno palloni. D’altra parte con il sarebbe stato forse piegato in quattro dalle controffensive della Roma. Non sta qui il punto. E’ che la mancanza di ha convinto di essere importante. Mira ha scoperto che in lui oltre al cesellatore del pallonetto contro il Verona, oltre al mattatore di centrocampo, esiste un leader universale. (...)

 

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