La penna degli Altri 30/10/2013 08:44
Calciopoli, Moggi non era solo
Equiparando di fatto le posizioni dei principali imputati, il sostituto procuratore Ricci ha replicato in pratica le richieste avanzate dal pubblico ministero in primo grado, alleviate solo dall'avvenuta prescrizione della frode sportiva relativa alle singole partite: 3 anni e un mese di reclusione per Moggi (condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi); 3 anni per Bergamo (3 anni e 8 mesi in primo grado), Pairetto (1 anno e 11 mesi) e Mazzini (2 anni e 2 mesi). Tutti promotori, sempre secondo l'accusa, dell'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
«Non era solo la Juve ad avere rapporti privilegiati con gli arbitri - ha sottolineato Ricci nella requisitoria - più che aiutare i bianconeri si voleva favorire un sistema dove gli interessi dell'associazione andavano di pari passo con quelli personali dei singoli soggetti coinvolti, dall'ascesa della carriera arbitrale alle lotte per il potere in Lega». Secondo l'accusa, le telefonate di Moggi «sono chiarissime e rendono nitido il quadro», così come «la distribuzione delle schede straniere agli arbitri e ai dirigenti». Ma anche Bergamo, Pairetto e Mazzini - così come l'ex amministratore della Juve Antonio Giraudo (condannato ad un anno e 8 mesi di reclusioni in appello con il rito abbreviato) - facevano parte della «Cupola» come «organizzatori e non meri partecipi dell'associazione».
Nessuna sorpresa o quasi (laccusa non ha infatti contestato la frode per Juve-Udinese allex arbitro Rodomonti, reato per il quale è stato invece già condannato in appello Giraudo) per gli altri imputati. Il pg Ricci ha chiesto la prescrizione per tutti i presunti reati di frode sportiva, contestati ai quattro principali imputati ma anche al presidente della Lazio Claudio Lotito (condannato a un anno e 3 mesi di reclusione in primo grado), Diego e Andrea Della Valle, l'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci, l'ex addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani e il numero uno della Reggina Lillo Foti. Avendo rinunciato alla prescrizione, gli ex direttori di gara Massimo De Santis e Paolo Bertini rischiano invece 2 anni e 5 mesi di reclusione, Antonio Dattilo un anno e 3 mesi. Martedì prossimo si torna in aula, la parola passa alle difese (tra cui anche Lotito per lassoluzione). Se non ci saranno ulteriori ritardi, i legali dei quattro principali imputati prenderanno la parola il 27 novembre. E subito dopo i giudici renderanno nota la sentenza dappello.