La penna degli Altri 25/10/2013 10:03

Borriello e Ljajic per la prova del nove

GASPORT (M. CECCHINI) - Il look attuale, per entrambi, ha un che di letterario. Con quei baffetti sottili, Marco Borriello somiglia ai personaggi della Sicilia di Vitaliano Brancati. Con quegli occhioni celesti, invece, Adem sembra uscito dalle pagine di Oscar Wilde. Di sicuro in assenza di e Gervinho tutti e due domenica a Udine hanno voglia di scrivere pagine importanti nella Roma. Perché nessuno, nel profondo del cuore, si sente attaccante di scorta.

INGAGGIO SPALMATO - «Sono stato sul punto di andare via ad agosto ammette Borriello a Sky, che a Udine arriverà alla 250ma presenza in A perché volevo continuare a fare al l’ottimo lavoro della scorsa stagione. A Roma le gerarchie sono quelle, quindi, era difficile giocare dall’inizio. Però, poi, alla fine, il destino ha voluto che rimanessi qua e adesso mi sento parte integrante della squadra. C’è anche la mia disponibilità a spalmare l’ingaggio. Credo che a breve, comunque, lo faremo». D’altronde, ora la Roma punta allo scudetto. «Meglio pensare a partita dopo partita. Stiamo avendo una media da titolo, speriamo duri tanto. Vincere aiuta a vincere, quindi, oltre che al lavoro di campo, credo che l’entusiasmo sia alla base di tutto».

ESODO ROMANISTA - Quell’entusiasmo che lui scopre dentro ogni volta che incontra l’Udinese, la sua vittima preferita, visto che le ha segnato 10 gol (con 2 triplette) in 13 gare di campionato. Insomma, anche senza e Gervinho, i giallorossi partono senza timori. Così come i tifosi, già in 2000 pronti al viaggio «Francesco è la luce di questa squadra, Gervinho è arrivato con un po’ di scetticismo, ma ha conquistato tutti. Quindi sono due assenze che pesano. Io sono un giocatore diverso, sicuramente darò meno qualità rispetto a Francesco, però, magari, posso dare più profondità». E così realizzare quella prima rete di una stagione che porta al Mondiale. Un obiettivo? «Lo dirò quando avrò fatto 20 gol. Credo sia molto dura, dovrò fare veramente cose straordinarie. Io comunque in Brasile lo porterei. Al di là della qualità, è un giocatore di un carisma unico. Alla Nazionale farebbe bene». Intanto, però, manca alla Roma, impegnata a costruire un sogno. «Le avversarie più temibili sono e , che si sono rinforzate e hanno esperienza nella lotta al vertice. Ma penso che anche il Milan risalirà presto perché ha grandi campioni come Balotelli, Kakà, Robinho. Perciò non dimentichiamo che l’obiettivo della Roma resta quello di finire tra i primi 5 posti. Ovvio, tra questi piazzamenti c’è anche quello che vale lo scudetto...».

SCALPITANTE - A onor del vero, di scudetto aveva parlato fin dal primo giorno. Poi però la tanta panchina (condita da 3 gol) la un po’ immalinconito. «Ma ora sono pronto ha detto a Rds . Ho tanta voglia di scendere in campo dall’inizio anche perché non ho giocato molto, ma finché vinciamo va bene così. Oggi siamo più forti della e vogliamo continuare così. ? La sua assenza sarà un problema grandissimo, è il giocatore più importante, ma anche senza di lui dobbiamo vincere. Gervinho? Non mi piace fare paragoni. Ha caratteristiche diverse dalle mie: lui è più veloce. io sono più tecnico. Ma lui è lui e io sono io». E non sembra il tono di chi ha voglia di aspettare ancora a lungo il suo turno.