La penna degli Altri 21/09/2013 10:40

Tra i segreti del campione che batte l'età

Non è un caso che si sia trovato sempre in sintonia con i suoi innumerevoli allenatori. Solo l’argentino Bianchi non lo capì, ma per manifesti limiti suoi. Per il resto, ogni tecnico ha trovato in l’interprete ideale per realizzare la sua idea di calcio, per costruire la sua Roma. si è adattato, ma senza svilirsi, trovando in ogni ruolo e in ogni situazione la forza per imporre la sua classe.

Probabilmente questa sua capacità di essere universale, completo, sempre ispirato da un concetto di calcio totale, ora gli sta consentendo di nascondere gli anni, di aggiungere stagioni su stagioni, senza accusare flessioni o cadute. E’ vero, il fisico ha la sua importanza e così anche la passione che ci mette: va in campo con l’energia del ragazzino perché il suo sogno era giocare con la Roma e vincere per la Roma. Il suo sogno non è mai cambiato, è ancora lo stesso, e la gioia con cui ha firmato l’ultimo contratto lo conferma. Ma difficilmente avrebbe resistito all’usura del tempo, ai calcioni presi in centinaia di battaglie, alla tentazione di mollare un po’ e di concedersi una vita più allegra, se non fosse stato sostenuto da questa sua dote straordinaria, dalla capacità di interpretare un calcio universale. (...)

E’ raro trovare in un campione un mix così perfetto e completo: Rivera ha disegnato geometrie indimenticabili, ma non segnava come . E Baggio ha regalato emozioni straordinarie, gol da favola, ma non ha mai avuto il nerbo e la fisicità di : Baggio, sì, è stato uno splendido numero dieci, non si può dire lo stesso di . C’è chi lo ha inventato centravanti, come Spalletti e chi trequartista, come nella Nazionale di Zoff. Chi lo ha utilizzato come seconda punta come Lippi al Mondiale e chi, negli anni giovanili, addirittura da esterno, come Zeman. non si è mai ribellato, non ha mai sollevato eccezioni, si è adeguato interpretando il suo calcio senza incertezze. (...)