La penna degli Altri 27/09/2013 11:01

Totti oggi e per sempre



COME LUI NESSUNO MAI

logora chi non ce l’ha, lo si sa da anni. Nel senso che lui è fin troppo vero per essere compreso, e ammirato, da chi non ha mai avuto la fortuna di poter contare su un giocatore (capitano) simile. Così come la sua straordinaria vena calcistica non è stata ancora completamente capita al punto che, essendo un contemporaneo, verrà esaltato nelle giuste dimensioni soltanto quando avrà smesso. Oggi lui fa sembrare ogni cosa normale, semplice e questo per certi versi limita il suo alone di leggenda. Ma Francesco è già oggi, pur avendo davanti a sé ancora mesi e mesi di attività, una leggenda; uno che ha scritto pagine semplicemente impensabili, almeno a queste latitudini.
Pagine che rimarranno uniche nella Storia della Roma. Un misto di tecnica, classe e di intuito, abbinato a qualità atletiche degne di un olimpionico. sembra aver fermato il tempo e, oggi come ieri, continua a proporre calcio che altri nemmeno hanno la forza o la capacità di pensare. Un campione che si è migliorato anno dopo anno, anche se detto così appare un po’ mortificante per i suoi splendidi inizi. Quando, cioè, rubava l’occhio e faceva restare a bocca aperta avversari e tifosi. Dire che nella Roma non c’era mai stato un capitano come lui non significa mancare di rispetto a personaggi del calibro di Losi, Conti, Di Bartolomei e tutti gli altri che hanno indossato i gradi: non c’è mai stato uno come lui perché lui è un giocatore unico. Per anni, ai tempi dei suoi esordi, si è discusso su quale fosse il suo vero ruolo: centrocampista d’attacco, seconda punta, prima punta. Gli anni hanno sentenziato che è tutto questo. Un fuoriclasse. Uno capace di segnare come il più bravo dei centravanti (e i 228 gol in serie A lo stanno a testimoniare) ma anche di far segnare un compagno come il più ispirato dei trequartisti, dei rifinitori. Un attaccante nel senso più completo del termine, compreso quello di regista d’attacco. Che è diventata in età adulta, e oggi sono 37 gli anni da festeggiare, la sua specialità: far girare la squadra intorno ai suoi piedi. Da bambino Francesco aveva un unico desiderio: indossare la maglia numero 10 della sua adorata Roma. Oggi quella maglia e quel numero significano , e continueranno a rappresentarlo anche quando la domenica Francesco non starà più in mutande e maglietta all’interno di un campo di calcio. Togliendo qualcosa di bello non soltanto ai tifosi della Roma, ma a tutti coloro che sono nati e cresciuti a pane a pallone.