La penna degli Altri 18/09/2013 11:23

Sognando Liedholm e Capello: così è nata la Roma di Garcia

È la Roma dei secondi tempi e dei rivitalizzati (, , Borriello) che si fonda, come quella di Liedholm, sul valore dei suoi centrocampisti: una squadra in lavorazione, con ampi margini di miglioramento, che inizia dalla pancia, dai moti spontanei e predeterminati (altro ossimoro) dei suoi produttori di gioco, da quello scambiarsi posizione e compiti che ci sta restituendo il vero , che sta esaltando le doti di come servitore di più padroni e come padrone egli stesso e che sta facendo scoprire le molteplici virtù di : copre come Van Bommel da giovane, ricorda nell’aspetto Van Persie, tocca il pallone come Sneijder e calcia i rigori come “Agostino”.

La Roma di è una pulsione a ricordare. Combina presente e passato, disegna il futuro (sempre che le fortune della squadra non siano d’intralcio ai progetti di Pallotta). Una Roma alla Guardiola, concepita per fulminei recuperi palla, densità mirate e ripartenze bersagliere, forse addirittura (è l’unico punto interrogativo) in grado di fare a meno di un centravanti come e Argentina (già, ma lì c’è ...). Una Roma che ha già spedito in gol abbastanza giocatori (, , , , , , in parte ) da ricordare quella del primo Zeman o dell’ultimo Spalletti. È presto, certo, per dire tante cose. Ma qualcosa si può già dire: per esempio che solo con la personalità e un talento d’insieme superiore alla somma dei talenti individuali si può ribaltare un risultato, quale che esso sia, soprattutto fuori casa. E adesso c’è il derby. La sensazione però è che stavolta, comunque vada, il romanzo non sarà interrotto.