La penna degli Altri 13/09/2013 11:00

QuaranTotti, c’è l’accordo: sarà capitano della Roma fino al 2016

GASPORT (M. CECCHINI) - L’Oceano Atlantico, da ieri, calcisticamente è un pochino più stretto e Boston, ormai, quasi una periferia elegante del «Sacro G.R.A.». La «detottizzazione» della Roma cominciata malinconicamente all’insediamento della proprietà americana a questo punto può dirsi infatti virtualmente cancellata. ha ottenuto il cuore di ciò che chiedeva e a sancirlo è stato l’incontro avvenuto presso lo , quartiere Prati, tra il d.g. Mauro e Adolfo Leonardi, uomo di fiducia del campione. A questo punto siamo solo ai dettagli. prolungherà il contratto fino al 2016, quando sarà alle soglie dei 40 anni, e guadagnerà circa 3,2 milioni a stagione modulati, per ragioni fiscali, tra lui e la sua società, la «Number Ten». Oltre ai diritti d’immagine legati alla maglia (quelle dei giocatori giallorossi insieme vendono poco più della metà della «numero dieci»), il capitano cederà anche qualche altro diritto legato all’oggettistica, ma tutti gli altri rimarranno di sua proprietà.

Futuro dirigente - Quello che sarà siglato ufficialmente a fine settembre a ridosso del derby (22) e del compleanno del fuoriclasse (27), approfittando della presenza a Roma di James Pallotta, sarà il quinto contratto professionistico per . Il primo è del 1994 (circa 60 milioni di lire all’anno), il secondo del 2001 (modulato da 8 a 12 miliardi a stagione nel quinquennio), il terzo del 2005 (quasi 5,5 milioni stavolta di euro) e il quarto del 2009 (circa 4,5 milioni), con l’aggiunta di un contratto quinquennale da dirigente già firmato con stipendio pari ai top pagati dal club. Anche questo benefit è stato confermato e così, a fine carriera, diventerà una sorta di ambasciatore della società, percependo 600 mila euro all’anno.

L’evento - Insomma, un trionfo su tutta la linea, che la dirigenza cercherà di cavalcare mediaticamente nel migliore dei modi possibili, a differenza di quanto (non) accaduto in agosto negli Stati Uniti, quando il capitano non si volle prestare a una firma simbolica mentre l’accordo era ancora da trovare. A questo punto, molto dipenderà dagli impegni di Pallotta. Arrivando a Roma pochi giorni prima del derby, sarà lui a decidere se creare un evento subito dopo la Stracittadina (per celebrare o far dimenticare il risultato) oppure nel giorno del compleanno del capitano. Riguardo al rinnovo, quest’ultimo è stato chiaro: qualora nelle due prossime stagioni le sue condizioni fisiche non fossero all’altezza della situazione, sarà il primo a interrompere l’accordo in essere, a dispetto di qualsiasi firmae della rincorsa al record di reti nella storia della Serie A a girone unico, che lo vede subito dietro a Piola (274 contro 227), obiettivo possibile giocando appunto fino a 40 anni.

Bufera dirigenziale - A Trigoria sperano che questo ricompatti l’ambiente giallorosso, dopo che la rimozione in corso di Cristoph Winterling da responsabile del marketing (al suo posto andrebbe uno fra Solem o Brambilla, che pochi giorni fa stava lasciando la Roma per andare al Coni) ha lasciato strascichi e molto mugugni e relativi veleni feroci sugli «epuratori», visto che l’uomo e il professionista era stimato da quasi tutti. Quasi, perché l’area pallottiana (Pannes in testa) ha preteso l’addio, dopo una discussione l’ennesima, raccontano col Italo Zanzi sull’opportunità o meno di avere la scritta «Roma Cares» sulle maglie, cosa che allontanerebbe possibili sponsor. Da notare come Winterling fosse l’ultimo dirigente di peso di nomina dell’ex presidente DiBenedetto, visto che adesso gli uomini della Raptor e società a esse collegate hanno ormai preso in mano tutti i gangli del club. Ad esempio, persino a lavorare sul criticato nuovo logo della società (niente di rivoluzionario: la classica lupa che allatta Romolo e Remo) è stata PamHarris, della nota LeadDog Marketing, che in passato aveva lavorato con Pannes. Insomma, in questa clima c’è bisogno davvero che il rinnovo di capitan riporti unità negli uffici di Trigoria.

Al Mondiale - Detto che anche il Cesare Prandelli a maggio potrebbe riprenderla in considerazione per il Mondiale in Brasile, a pensarci bene, sul fronte l’unica malinconia per lui sarà quella di non poter giocare nel , che di sicuro non sarà pronto entro il 2016. Con l’aria che tira, sussurrano alcuni pessimisti a Trigoria, chissà se sarebbe bastato un contratto decennale. Ma questa è tutta un’altra storia.