La penna degli Altri 17/09/2013 10:48
"Ok, la strada è giusta"
Totti ha di che festeggiare, al di là dei ricordi: è il suo diciannovesimo gol ai giallobù e il quinto al malcapitato Mirante (diciotto di questi in serie A, uno solo in Coppa Italia), in più ha vinto la sfida con il suo amico (ai tempi della Roma) e nemico (perché gli ha soffiato lo scudetto quando giocava nella Samp) Cassano. Parma, la sua vittima preferita, il suo amore da godersi. «Ma io spero di segnare anche alle altre squadre, ma è vero: il Parma mi porta bene». Piola è lontano, magari anche il suo secondo scudetto, ma lui a piccoli passi e zitto zitto vuole provarci. Per ora rendendo la distanza col capocannoniere di tutti i tempi non così abissale. Per adesso Francesco è a quota 228 in A, mentre Piola è a 274 (283 totali). Il capitano non segnava in trasferta in campionato dal 31 ottobre 2012, guarda caso sempre qui al Tardini; lultima rete per Francesco era stata il rigore contro la Lazio lo scorso aprile, mentre lultimo centro su azione risale al febbraio passato, il 16, la sassata alla Juventus. Con la rete di ieri è il ventesimo anno consecutivo che Totti mette il suo nome tra i marcatori della Roma in campionato.
UN CONTRATTO PER PIOLA Dicevamo abissale - per ora - il distacco da Piola. Ma dobbiamo considerare che il capitano sta per legarsi alla Roma per altri due anni. Smetterà quando ne avrà quaranta, quindi un altro paio di stagioni in cui sperare nel traguardo personale e chissà, anche qualcosa da vincere con la sua Roma. «Siamo ai dettagli», dicono sia Totti sia il direttore generale Mauro Baldissoni. Differiscono, i due, solo sulla presenza di Pallotta per la firma da consegnare in pasto alla storia. «Aspettiamo larrivo del presidente», sostiene Totti. «La presenza di Pallotta non è decisiva», replica Baldissoni. In effetti cambia poco. Totti sta per firmare o magari lavrà già fatto e quei dettagli sono solo parole.
Starà nella capitale con la speranza viva di vincere qualcosa prima di smettere col calcio. E le premesse sono confortanti, gli anni bui sembrano alle spalle. «Tutto può succedere, possiamo toglierci molte soddisfazioni. Ho sempre desiderato indossare ununica maglia e questa la onorerò fino alla fine», il pensiero di Francesco a fine partita, dopo aver festeggiato il terzo successo consecutivo in campionato. Tre su tre. «Una serata importante questa del Tardini, era tanto tempo che non vincevamo le prime tre di campionato. Con questa mentalità e questo spirito possiamo dire la nostra per le prime posizioni, ma restiamo con i piedi per terra. Questo collettivo può fare la differenza, stiamo dimostrando di essere un gruppo compatto e di poter ribaltare le partite in qualsiasi momento».
IL DERBY DA RISCATTARE Adesso arriva la Lazio. Cè una macchia da cancellare, quella del 26 maggio scorso, quando la Roma praticamente non scese in campo contro i biancocelesti nella finale di Coppa Italia. «Quello ormai è un capitolo chiuso. Per tutta la città è una partita diversa dalle altre, si sa. È normale che la si viva con più voglia, sperando di fare bella figura. Stavolta ci presentiamo allappello forti di tre successi di fila e un primato in classifica. Magari può essere la medicina giusta per noi».