La penna degli Altri 28/09/2013 11:19

Marchisio: "Il Totti juventino sono io"

Quanti derby ha giocato in carriera?

«Non me li ricordo, tantissimi».

Sono più quelli vinti o quelli persi?

«Più vinti».

L'ultima sconfitta?

«(Pensa, ndr). Forse nella Beretti».

Meglio vincere il derby con una goleada o con un gol in fuorigioco al novantesimo?

«(Risata, ndr) al novantesimo in fuorigioco ovviamente».

Da tifoso qual è quello che l'ha fatta godere di più?

«Quello del rigore di Salas. Mi ricordo Maspero che faceva la buca. Le corna di Maresca. Facevo il raccattapalle».

A proposito del gesto di Maresca. Lo avrebbe fatto?

«No, però ci poteva stare dopo lo sgarbo di Maspero».

ha detto: non mi aspettavo una concorrenza subito agguerrita.

«Neanche io. Serve più determinazione e cattiveria. Le altre oltre ad essersi migliorate, vogliono strapparci il tricolore. Una su tutte la Roma, la stessa Inter, il . Ci dobbiamo dare una sveglia, basta un tiro per prendere gol, la cosa importante poi è reagire, ma non sempre può andare bene».

La sorpresa più grande?

«La Roma. La mano di si vede tantissimo. Giocherà per lo scudetto».

Vede similitudini fra la Roma con la prima di ?

«Fino a due anni fa anche a noi dicevano che non meritavamo la maglia della , che eravamo mediocri, poi c'è stato il salto di qualità, come sta capitando con la Roma. Lo zoccolo duro è rimasto. A volte basta cambiare allenatore».

A proposito dei giallorossi. Perché chiuderà nella Roma e Del Piero no?

«Sappiamo come sono andate le cose. Belle le parole di Francesco verso Alessandro, sono legati da un'amicizia di lungo corso».

Lei resterà a vita nella ?

«Me lo auguro. Non faccio un paragone con o con Del Piero. Ci spero».

State discutendo del rinnovo?

«No, ma se me lo proponessero, accetterei».

Sente il fiato sul collo di Pogba?

«No. E poi la competizione alza la qualità».

ha detto: chi non si ferma in panchina un mese fuori.

«Non mi ha preso alla sprovvista. E' una decisione giusta, che rispettiamo».

Tevez se l'aspettava così?

«Carlos è una furia».

Che cosa vi portate dietro da Verona?

«Che bisogna imparare dal Chievo e dal suo presidente. Modelli da seguire».