La penna degli Altri 19/09/2013 12:26
Lo strano derby del «tifoso» Marino
La Roma ci arriva da prima in classifica, ma il ricordo del 26 maggiola finale vinta dalla Lazio, Lulic 71, la Coppa Italia arzatainfacciaè difficile da mandare via. Poi arriva Marino, ed entra a gamba tesa su un argomento che, da sempre, è materiale «infiammabile». Perché si può parlare di tutto, a Roma, ma sul calcio non si scherza. Il chirurgo dem fa il suo endorsement: «Tifo Roma, perché il mio miglior amico Guido è romanista: quando dobbiamo vederci, se cè la partita della Roma non si può fare». Gli ultrà giallorossi fanno gli scongiuri, perché la scaramanzia è tutto, mentre chi ha i capelli bianchi ricorda il giro di campo di Nicola Signorello prima di Roma-Lecce, 20 aprile 86. Ma anche in tempi recenti il calcio non ha portato bene ai politici. La Polverini, romanista, in campagna elettorale per le regionali, andò in Nord per Lazio-Bari: i biancocelesti persero e lei fece arrabbiare tutti, laziali e giallorossi. Anche Marino cerca di essere bipartisan. Parla sia dai romanisti a Retesport che dai laziali a Radio 6, al Processo del lunedì indossa una sciarpetta coi colori delle due squadre. Marino, però, incappa in una buccia di banana: le sciarpe sono «tarocche». «Me le ha date il conduttore (Varriale della Rai, ndr). Io avrei preso quelle originali», la giustificazione.
Su internet, lironia si spreca: «Ma che squadra è la RoZio?», è uno dei tweet. Marino pensa anche allordine pubblico: «Sono positivamente preoccupato, prevarrà il senso di responsabilità: niente violenza e razzismo». Replica a Flavio Tosi, che attaccò i romanisti dopo lassalto al pullman del Verona: «Nessuno può insultare i romani ». E gli stadi? «Lotito non è mai venuto da me. Per quello della Roma aspetto un progetto dettagliato dagli americani: gli abitanti non devono avere conseguenze negative ». Una strada per Chinaglia? «Non lo escludo». Lallarme del prefetto sul ritorno? «Le forze dellordine devono fare il loro lavoro perché tutto vada per il meglio». Ma il 26 maggio se lo ricorda? «Ho seguito la partita a casa, ero molto stressato». Per il derby? «No, per il risultato del primo turno elettorale». Il suo amico Guido, invece, avrà pianto.