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La penna degli Altri 10/09/2013 09:33

«Io e Garcia siamo il futuro»

Non dovrebbe mancare molto, ormai, un mese se non una settimana. Questione di spiccioli e di virgole. All’emittente turca Trt, che lo ha intervistato negli ultimi giorni, ha ribadito: «Intanto penso a giocare perché ne ho ancora voglia. Il rapporto con i tifosi è sempre bello, un amore reciproco. Sono cresciuto qui e qui morirò» . (...)

 
NEL BUNKERParlano la lingua del gioco. Hanno cominciato a parlarla tra loro prima ancora di incontrarsi. Il capitano mantenendosi in forma durante la pausa estiva, perché «non si arriva a 37 anni e oltre senza avere la testa sulle spalle, senza essere un professionista, senza allenarsi bene per stare bene. E non si riesce a fare tutto questo se non si è sereni»



(...) « - così dice - è un giocatore fantastico, un fuoriclasse come nella storia ce ne sono stati pochi. E anche un uomo eccezionale, stessa pasta in campo e fuori. Non avrà più vent’anni, però resta l’anima della squadra. Vede all’istante quello che succede e in un attimo decide. Non salta un allenamento e pretende di essere trattato come gli altri» . Questa è laica santa alleanza. Nella stessa sede, Francesco risponde: « mi ha dimostrato di essere un grande allenatore. Può essere l’uomo del futuro. Ascoltiamolo e potremo raggiungere traguardi importanti» .

 
FIDUCIA Se mai è accaduto che i due si considerassero diversamente l’un l’altro, una terza scelta, una reliquia ricca solo di storia antica, hanno impiegato pochissimo a cambiare opinione. Nella piena onestà reciproca, lontanissimi da aperture superagevolate di credito, da mutui senza scadenza. L’alleanza si basa sulla fiducia, non sulla cecità. Così va oltre il derby: «Una partita molto sentita e importante. Ma sarà a metà campionato che tireremo le somme» . va oltre il tottismo: «Io parlo con franchezza a tutti i miei giocatori. Se arriva il momento di tenerli fuori, glielo dico onestamente» . E’ così che si lavora ed è anche così che si sogna. 
 

 

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