La penna degli Altri 27/09/2013 10:15

Garcia, il rosso e il telefonino: «Contava soltanto la partita»

Sorpresa e staffetta Del resto, lo stesso Calvarese era rimasto sorpreso dal fatto che avesse potuto insultare Faverani, visto che la prima impressione che gli aveva fatto il tecnico era stata molto buona, come persona. Sta di fatto che una volta espulso, si è accomodato sulle tribune del Ferraris, cominciando a dialogare con la panchina giallorossa via telefono, proprio come già successo a Livorno con Bompard, il vice che guarda i primi tempi dalla tribuna (dove si ha una visuale della partita più completa). Avvalendosi della collaborazione di alcuni uomini del suo staff come Vito Scala, il videoanalyst Simone Beccaccioli e un fisioterapista, che facevano la spola con la panchina per idee e suggerimenti. E da lì ha assistito anche allo sfogo di Marquinho. «Ma non ce l’aveva con per il cambio ma con l’arbitro, che non gli ha fischiato un fallo —dice Alessio Ceccarelli, agente del brasiliano — Marquinho ha un rapporto splendido con Rudi, tanto che dopo ha festeggiato alla grande i due gol».

La partita E quando il telefono ha cominciato a fare le bizze per gli intasamenti delle linee, si è aiutato con i walkie talkie, nonostante intorno a lui più di una persona gli suggerisse di fare attenzione. «Non mi interessa, conta solo la partita. Eventualmente pagherò la multa, non c’è problema», la risposta. Del resto, su questa vicenda («Le comunicazioni via telefono con la panchina in Francia si possono fare», disse dopo Livorno) la Figc ha già chiesto un parere all’Uefa ed è in attesa di risposta. Per ora il tecnico non rischia nulla, ma la procura federale potrebbe aprire un fascicolo d’inchiesta.