La penna degli Altri 21/09/2013 11:20

Ederson e Bradley, rivali ma uniti per combattere il razzismo



L’APPUNTAMENTO

Ormai una consuetudine alla vigilia dell’incontro di calcio tra biancocelesti e giallorossi, anche se forse l’evento si poteva organizzare e celebrare in modo diverso, dando pure la possibilità di parlare e confrontarsi con i diretti interessati, vista la materia così delicata. Invece il tutto è durato appena una ventina di minuti e poi ognuno per la sua strada.A rappresentare le due formazioni davanti al sindaco Marino, c’erano il laziale Honorato Ederson e il romanista Michael Bradley. Entrambi i giocatori sembravano piuttosto emozionati dall’idea di dover rappresentare le proprie squadre davanti alle istituzioni più importanti della à.



IL MESSAGGIO

Il primo a partire è il centrocampista statunitense: «Sono molto contento di essere qui e presentare il derby che è una partita bella e speciale. Tutti ci guarderanno e dovrà essere l’occasione giusta per fare vedere e dimostrare che Roma non è una à razzista». Poco più in là c’è Ederson che prende il microfono e spiega il suo pensiero e l’atmosfera che ci dovrebbe essere per una gara del genere: «Viviamo nella à più bella e visitata del mondo e dobbiamo dare il buon esempio. Da parte nostra dovremmo dare spettacolo, ma allo stesso tempo sia noi giocatori che i tifosi dobbiamo dare un segno di grande serenità».



UNA MAGLIA

Entrambi i giocatori hanno donato una maglia ufficiale della loro squadra con il numero uno e il nome del Sindaco. Marino ha ringraziato e a sua volta ai due calciatori ha donato una t-shirt con la scritta: «Il razzismo non gioca a Roma», un appello al quale hanno subito aderito sia il calciatore giallorosso, che quello biancocelesti, apparsi alquanto emozionati nel rappresentare le rispettive società. (...)