La penna degli Altri 17/09/2013 09:48

E adesso salutate la capolista

I numeri dicono che tre su tre a inizio campionato la Roma non le vinceva da sei anni, tutto il resto che domenica all’Olimpico i numeri non conteranno niente. predica calma, ma intanto la sua squadra gli dimostra che oltre alla qualità c’è pure il carattere. vince il ballottaggio con Gervinho e si prende la prima maglia da titolare all’ala sinistra, dalla parte opposta c’è , che ha smaltito la febbre, al centro che con il Parma ha un conto aperto da sempre. Donadoni risponde al tridente tornando a un 4-4-2 quadrato e molto solido, con Biabiany e Parolo liberi di inserirsi visto che a coprire loro le spalle ci sono Cassani e Gobbi. È proprio l’ex viola a mettere fine a 10’ di studio con il cross a cercare Biabiany sul secondo palo, l’esterno non arriva di un soffio.

Risponde la Roma con una bella azione manovrata a centrocampo che si conclude con il tocco per che dal limite prova il sul palo lontano, Mirante è attento e blocca. Passa un minuto e dà l’illusione del gol calciando sull’esterno della rete su splendido invito di , niente in confronto a quello che riesce a sbagliare Biabiany al 25’, quando tutto solo in area piccola spara altissimo sul calcio d’angolo battuto da Cassano e deviato da Parolo. Roma e Parma divertono e si divertono, tanti ribaltamenti di fronte e ritmi alti: i giallorossi privilegiano le vie centrali sfruttando i lanci di e (disarmante in fase di interdizione per quanto fa sembrare facili cose che facili non sono), i gialloblù vanno più sugli esterni, preferibilmente a destra, dove infatti Balzaretti se la vede bruttissima contro Biabiany e Cassani, e infatti proprio da quella parte si innesca l’azione del vantaggio del Parma. È il minuto 39, Cassani avanza fino alla treqaurti e lascia partire un cross perfetto per la testa di Biabiany, stacco in anticipo su Casta e palla fra e il primo palo. Primo gol subito, ma così i meriti altrui superano i demeriti propri.

L’avvio di ripresa è fulminante: altra verticalizzazione di a pescare sulla corsa , che nemmeno fa rimbalzare il pallone e scaraventa sul primo palo un terrificante che Mirante può solo guardare. Tutt’altro che tramortito, il Parma riprende a giocare e per due volte mette paura, prima con un gran sinistro di Marchionni dalla distanza, poi con l’ennesimo cross pericoloso dalla destra, che in qualche modo mette in angolo. L’occasione, però, è di quelle che non si possono sprecare e allora a risolvere la trasferta ci pensa (e chi altri?), che al 25’ riceve sul filo del fuorigioco da , controlla, si guarda intorno e scopre che sì, è proprio in gioco e allora può addirittura aspettare che Mirante si butti prima di calciare con i sul primo palo. Talmente facile che poteva diventare difficile: diciannovesimo gol al Parma, duecentoventottesimo in Serie A. Donadoni mischia le carte sperando nel jolly con Sansone e Okaka, ma è ancora la Roma a sfiorare il colpo del ko con , che su calcio di punizione cerca la porta e trova il palo. sostituisce con Borriello e allora a presentarsi sul dischetto per battere il rigore conquistato da Gervinho è : sinistro chirurgico sotto la traversa, 3-1, tutti a casa. E qualcuno lassù, senza nessuno davant