La penna degli Altri 07/09/2013 10:31

De Rossi si confessa: «Devo ringraziare l’Ostiamare e papà»

 
PRIMI CALCI - (...) «Mi ha aiutato a velocizzare il gioco, ma soprattutto mi è servito tatticamente, perché posseggo i movimenti degli attaccanti, quindi magari li capisco prima quando difendo». I primi calci al pallone, non li ha dati a Trigoria, ma nell’Ostiamare. «Quell’esperienza è stata importante - ricorda -. Si tratta di un club dilettantistico un po’ atipico, perché non è la classica squadra del paesino o della borgata - spiega - Ostia è una à di 400 mila abitanti, quindi è già una via di mezzo tra una squadretta e una società professionistica, come possono essere Roma o Lazio». 


EMOZIONE TRIGORIA - (...) «Ricordo con grande emozione il primo giorno a Trigoria, ero un ragazzino - conclude - Ricordo il distacco dall’Ostiamare, i campi in erba, l’abbigliamento, gli scarpini nuovi. Tutte cose che mi facevano quasi pensare di essere entrato in una dimensione di ben’altra caratura, anche se poi il pallone era sempre lo stesso»
DA ALBERTO A DANIELE - Ad aiutare , nella crescita in campo e fuori, la vicinanza del padre Alberto, che allena la Primavera giallorossa: «Sicuramente anche il fatto di avere un padre che il calcio giovanile lo conosce, mi ha aiutato, perché non mi ha messo addosso pressione, stress per il risultato o il fatto di dover venire fuori per forza che hanno tanti ragazzini al giorno d’oggi».