La penna degli Altri 16/09/2013 10:10

Cassano prepara un altro scherzetto da ex

IL TEMPO (E. MENGHI) - Sono trascorsi 7 anni e 8 mesi da quando Cassano disse addio alla Roma per approdare al Real Madrid, dove vinse sì la Liga ma fece metà stagione da fuori rosa per gli screzi avuti con l’ex tecnico giallorosso Capello. Da allora, ha cambiato maglia altre 4 volte, non trovando mai una sua dimensione. l’ha indicato come il pericolo numero uno del Parma, ma le statistiche raccontano di un Cassano quasi mai incisivo contro la Roma. L’ultimo ricordo lasciato ai suoi ex tifosi è recente: il 2 settembre 2012, gioca 50 minuti a San Siro con l’Inter e segna l’unica rete nerazzurra, senza riuscire però ad evitare la sonora sconfitta per 3-1, firmata , Osvaldo e Marquinho, con due assist del suo amico . Salta il ritorno per infortunio ed entrambe le partite di Coppa Italia.

Il ricordo più brutto per i giallorossi risale al 25 aprile del 2010, quando al minuto 52 Burdisso se lo lascia scappare e lui fa partire un cross col sinistro che Pazzini di testa trasforma. Il 2-1 della Sampdoria uccide i sogni di scudetto della Roma di Ranieri, alimentati dal precedente gol del capitano. Il ricordo più brutto per Cassano è datato 29 ottobre 2011: fa il suo ingresso in campo all’Olimpico con la divisa del Milan, quando il match è fissato sul 2-1 per i suoi (2-3 il finale), ma quando lascia lo stadio e prende il volo per tornare a Milano arriva il colpo al cuore che lo terrà lontano dal terreno di gioco fino al 7 aprile del 2012.

non l’aveva nemmeno giocata quella partita, ma gli aveva mandato un messaggio attraverso il suo blog: «Forza Antonio! Ti aspetto al ritorno e sbrigati ad uscire dall’ospedale perché sono sicuro che i medici e gli infermieri già non ne possono più di te e dei tuoi scherzi». Contro il suo ex capitano, Cassano ci ha giocato raramente - stasera il quinto incontro in campo - e quelle poche volte non è emerso nessuno dei due: nel computo dei gol sono pari (1 a testa), ad assist vince . Ghirardi punta su FantAntonio: «Aspettiamo una sua magia, del resto le ha sempre fatte». Contro la Roma, però, quasi mai.