La penna degli Altri 06/09/2013 11:49
Andreazzoli, dalla panchina ai fratini
LEGGO (F. BALZANI) - «Ciao mister». Qualcuno fuori Trigoria lo saluta ancora così, ma ormai sono in pochi. In tanti, invece, si chiedono che fine abbia fatto Aurelio Andreazzoli dopo la breve e sfortunata esperienza sulla panchina della Roma, conclusa con la famigerata sconfitta nel derby di coppa Italia il 26 maggio. Nessun mistero: Andreazzoli è tornato al ruolo di collaboratore che già aveva ricoperto con Spalletti, Ranieri, Montella e Luis Enrique. Aurelio, che a Trigoria ci abita e che appena può salta in sella alla sua bici e si fa il giro di Roma sud, però non è più il tattico della squadra. O almeno non lunico. Il tecnico di Massa sistema lattrezzatura in campo, consegna i fratini poi aiuta Fichaux (uno dei due vice di Garcia) a far lavorare la difesa ed è interpellato soprattutto sui schemi da calcio piazzato.
Niente polemiche, niente frasi fuori posto ma anche pochi scherzi e ancor meno sorrisi da parte di colui che prima di essere chiamato mister era considerato il miglior amico dei calciatori e uno dei collaboratori più disponibili e in vista dello staff tecnico.