La penna degli Altri 15/09/2013 10:54
Alta fedeltà. Garcia non tocca una difesa di ferro. La guida Maicon
Titolarissimi Cinque, non di più: perché Garcia ha scelto De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan e Balzaretti e in campo ha mandato sempre loro. Era successo per la prima volta a Washington contro il Chelsea, ma anche a Terni, Livorno, con il Verona e succederà pure domani al Tardini. Un assetto vincente, fino a questo momento, che non lascia spazio ai giovani che scalpitano: tra questi Dodò, altro «cavallo» di Sabatini. «Su Dodò, così come su Romagnoli, Jedvaj, Caprari o lo stesso Ljajic spiega Garcia dobbiamo lavorare forte. Avremo bisogno di tutti, ma ora va bene così». Soprattutto con un Maicon in forma, che ha pure «oscurato» Torosidis (ieri compagno di calciotennis), arrivato a gennaio con la difesa in emergenza.
Ricordi Parma? In un mese di Roma, già si sono visti sprazzi del Maicon che fu allInter: quello, per intenderci, che nel maggio 2008 servì a Ibrahimovic lassistscudetto ai nerazzurri, proprio a Parma, ai danni della Roma. In un mese, però, Maicon ha già recuperato la Nazionale (anche se a Boston un suo errore ha regalato il gol al Portogallo) e una condizione fisica tendente alleccellente, merito anche di Franco Chinnici, preparatore atletico della Roma con cui ha legato a tal punto da portarlo con sé in Brasile.
Bambini in campo Sorride, Maicon, che ieri come gli altri giocatori si è goduto i figli a bordo campo a Trigoria (allallenamento non ha preso parte Florenzi, influenzato) e a cui hanno raccontato lesplosione di gioia della famiglia presente allOlimpico nel giorno del suo primo (mezzo) gol in giallorosso. Sarà stato felice pure Sabatini, che venerdì lo ha eletto simbolo del mercato post26 maggio. Si «incazzerà» pure, Maicon, ma finora non ha avuto motivi.