La penna degli Altri 10/08/2013 10:43

Totti: "Io in Usa? No, ho un contratto con la Roma e intendo rispettarlo E’ un matrimonio, venti anni di amore e un’esperienza di vita"

 CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Qui ci sono meno calciofili che a Toronto. In compenso il DC United è l’unica squadra che possa vantarsi di andare ancora peggio dei canadesi nella Major League: ha vinto tre partite e ne ha perse quindici. Se nell’Ontario guardavano con tanto d’occhi, nella capitale del mondo gli occhi li abbassano direttamente. 

IL MATRIMONIO CONTINUA - Capitan America a Toronto è stato osannato e invocato. Non se lo dimentica. (...) bada a non usare parole troppo enfatiche nell’esprimersi, per non mettere in difficoltà l’interprete:
«Gruppo unito ci sono le basi giuste Contro il Chelsea possiamo mostrare le nostre qualità»

«Sono contento. E’ accaduto qualcosa che non mi aspettavo, un’accoglienza splendida. Mi piacciono gli Stati Uniti, ma non credo proprio sia possibile che io venga a giocare qui. Ho un contratto con la Roma e voglio rispettarlo. Non penso ad altre squadre né ad altri campionati».

L’America lo vorrebbe e lui lo sa. Ma la sua scelta è stata un’altra e non gli resta che aspettare il momento buono per sigillare sulla carta il proseguimento del matrimonio. «Un matrimonio, un amore. Vent’anni d’amore con la stessa maglia. Un’esperienza di vita. Ho avuto la fortuna di giocare accanto a grandi campioni. Ci metto pure Bradley, che oltre a essere un calciatore favoloso, è una splendida persona. Fa gruppo, è sempre allegro, sorride, trova le parole. Conoscerlo è stata una delle cose belle della mia carriera» . (...)

 
VERITA’ - (...) Se non soppesa il valore tecnico perché tanto le squadre vanno viste all’opera e non in camerino, riesce ad apprezzare l’atmosfera del gruppo. «Siamo molto uniti quest’anno ed è la base per far bene». (...) Ha avuto modo di distribuire palloni fatati a gente in grado di controllarli e riutilizzarli e che corre per andarli a prendere come Harry Potter sulla scopa. Ha fiducia nella squadra e nell’allenatore, che a loro volta hanno fiducia in lui. (...)

E’ il dell’inizio della stagione scorsa. La speranza, sua e del tifosi, è che non rimanga altrettanto solo a prendere a schiaffi le onde. «Cominciamo a far bella figura con il Chelsea, in una partita prestigiosa. Tutti noi vogliamo disputare una grande stagione. E vogliamo mettere in mostra le nostre qualità» . Che ci sono, altrimenti il gioco di non sarebbe stato assimilato tanto facilmente. E avrebbe taciuto. Come fa sempre quando capisce che parlare non serve, non serve a nulla.