La penna degli Altri 23/08/2013 10:50

Per Livorno avanza l’ipotesi Florenzi

Outsider che potrebbe giocare come esterno d’attacco. Meno dubbi a centrocampo dove dovrebbe mancare il solo a causa della distorsione alla caviglia sinistra rimediata nell’amichevole di Terni contro la Ternana. Anche ieri, infatti, l’olandese ha svolto del lavoro differenziato (insieme a ). Il trio dovrebbe quindi essere composto da , e Bradley. In difesa («sono pronto e a disposizione dell’allenatore per la gara di domenica») a destra, e al centro e Balzaretti a sinistra. In porta il nuovo acquisto . Sulla panchina ci sarà, ovviamente, . Per il tecnico giallorosso (primo francese a sedersi su una panchina della serie A) sarà l’esordio nel nostro campionato. Un esordio a cui l’ex Lille tiene tanto. L’obiettivo è quello di partire subito bene in modo che la squadra prenda subito fiducia nei propri mezzi.

Una fiducia che l’allenatore francese sta cercando di inculcare ai propri giocatori fin dal primo allenamento. Giocatori con cui cerca di avere un continuo rapporto come ha confermato lui stesso in un’intervista a "La Repubblica": «Un allenatore deve esprimersi, farsi capire, comunicare. A più livelli. Non c’è solo il mondo dentro, ma anche quello fuori. Deve interpretare vari ruoli. Essere padre, capo, fratello, difensore - le sue parole -. E soprattutto deve amare i suoi giocatori, ricordarsi chi sono e cosa possono diventare. Senza mettersi in competizione con loro». Un rapporto che però in alcuni casi è reso difficile dalla lingua: «Quello che più mi disturba in questo momento è la mia scarsa capacità di espressione. Capisco la lingua, ma io voglio per me ricchezza di termini e sottigliezze. Ora non ne ho e mi sento limitato. Però mi applico, di notte studio la grammatica», ha rivelato l’allenatore giallorosso.

Un allenatore che aiuta ma allo stesso tempo pretende tanto dai propri giocatori: «Ai giocatori lo dico: nello spogliatoio quando vi mettete calzoncini e maglietta, vi cambiate, diventate altri. Non mi interessa vita privata, problemi, tormenti, quelli vanno appesi con le vostre giacche». Una mentalità che piace ai giocatori che fino ad ora hanno sempre parlato bene del nuovo allenatore anche perché forse, a differenza dei suoi predecessori, non è «un tipo da certezze. Non le ho, non ragiono per partito preso. Preferisco il termine convinzioni. Sono duttile, ho alcune regole, ma il buon senso è quasi sempre la tattica migliore». Una tattica che i tifosi inizieranno a vedere da domenica sera contro il Livorno. Prima però la squadra svolgerà ancora un paio di allenamenti a partire da domani pomeriggio.