La penna degli Altri 15/08/2013 10:51

Macché Italia-Argentina. È il derby Garcia-Petko

Una foto mister Pallone e galanterie, calcio da spiaggia, fresco come un sorbetto, leggero come un piatto sotto l’ombrellone. Una boccata d’aria prima di immergersi nelle acque torbide del calcio italiano. Roma non ha tradito, lasciandosi andare alle emozioni, elargendo affetto. Se ne sono accorti pure e Vladimir Petkovic, presenti in tribuna e seduti nella stessa fila (si sono anche abbracciati), il romanista al debutto assoluto. Prima di entrare, due tifosi hanno fermato il tecnico laziale. «Mister, possiamo farci una foto con lei anche se siamo... romanisti?». E Vlado, un po’ stupito, ha acconsentito. «Deve essere l’effetto di Papa Francesco, magari fosse sempre così», ha scherzato subito dopo. Non illudiamoci troppo, l’effetto benefico durerà poco: domenica ricominceremo a discutere, a litigare, a gonfiarci come canotti ( dixit) per un fallo laterale. Del resto, da un’amichevole papale tra due popoli amici ad una supersfida tra due squadre rivali come Lazio e c’è la stessa distanza che separa l’Italia dall’Argentina: un oceano di cose e sentimenti, più o meno tutte le gradazioni del blu.

Applausi Già, è stata innanzitutto una sfida cromatica. Tanti colori colati dagli spalti al campo come su una tela di Pollock. Il bianco, rosso e verde del nostro tricolore, il bianco e celeste dell’Argentina, il bianco e giallo del Vaticano. Colori ed emozioni. Ne abbiamo ancora pieni gli occhi. Che strano vedere le tonalità della Lazio predominare in , ascoltare lo stadio applaudire in egual misura e da ogni settore il romanista Lamela (ma fino a quando?) e il laziale Biglia, ritrovarsi al centro della difesa (che dolori con Higuain...), vedere Osvaldo sbattersi come un cameriere. Meraviglie di una sera, amori balneari, calcio d’estate. Godiamoci questo Ferragosto.