La penna degli Altri 09/08/2013 09:48

La Roma diventa più americana, si riducono i rischi per Unicredit

Ora che gli americani dispongono liberamente del 69% di Neep Holding, cui fa capo il 78% della As Roma, potranno agire senza dover dare conto a Unicredit la cui partecipazione si è ridotta al 31% e si è anche liberata da altri impegni futuri sulla squadra, ma soprattutto ha diminuito di parecchio il suo rischio. Vediamo perché.

GIRO CONTABILE Giovedì 1 agosto alle 11,30, presso lo studio romano Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, davanti al notaio Luca Amato, si è tenuta l’assemblea straordinaria di Neep Holding per approvare il seguente ordine del giorno: aumento di capitale sociale a pagamento di 159,8 milioni di euro e determinazioni in merito al precedente aumento deliberato dall’assemblea del 18 agosto 2011. Dal verbale dell’assemblea di cui il Messaggero è venuto in possesso, si apprende però che il nuovo aumento non è stato fatto con soldi freschi immessi dai soci che Neep avrebbe potuto girare alla Roma Calcio allo scopo di rafforzare le potenzialità della squadra: si è trattato invece di una partita di giro contabile attraverso la quale sono stati riclassificati prestiti elargiti in precedenza da Pallotta e dalla banca. L’assise è stata presieduta dall’avvocato Roberto Cappelli, consigliere di Neep, e in collegamento audio da Kansas (Usa), come consente l’articolo 20 dello statuto, c’era l’avvocato Mauro , amministratore delegato del club.

Gli americani, che quel giorno disponevano ancora del 60% di Neep, erano rappresentati dall’avvocato Francesco Maria Aleandri. «Si dà atto che le predette azioni di titolarità di As Roma Spv Llc - si legge nel verbale - risultano gravate da pegno in favore di Unicredit Spa e Unicredit Factoring e che, sulla base delle relative pattuizioni, il diritto di voto nell’assemblea spetta alla As Roma Spv Llc». Unicredit, che quel giorno disponeva ancora del 40%, era rappresentata dal manager Marco Andrea Giovannelli. L’assemblea all’unanimità ha deliberato di approvare l’aumento sino a un massimo di 160 milioni riservando in opzione agli azionisti il capitale in aumento di 159,8 milioni. «As Roma Spv Llc, volendo esercitare il diritto di opzione pari a 95,9 milioni di euro, ha utilizzato un corrispondente importo del versamento in conto futuro aumento di capitale». La stessa cosa ha fatto Unicredit per una somma pari a 63,9 milioni. Riguardo il secondo punto è stata modificata la struttura del precedente aumento da 130 milioni articolato in cinque tranche: le prime tre sono scadute, la quarta è stata annullata; resta in piedi la quinta da 20 milioni da versare tra il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2022 «a condizione che la As Roma sia inadempiente sui prestiti avuti da Unicredit». Ma con i nuovi accordi la banca ha ottenuto di essere esonerata dalla partecipazione pro quota (6,2 milioni) a questa tranche.