La penna degli Altri 12/08/2013 09:25
La nuova Roma è bella a metà
LUCI E OMBRE
La Roma a Washington ha chiuso il primo tempo in vantaggio (con una buona dose di fortuna, legata al gol di Lamela) tenendo dignitosamente il campo, sudando un po in avvio contro le percussioni a tutta velocità del Chelsea ma trovandosi poi nettamente più a proprio agio quando ha interpretato meglio il confronto sotto il profilo tattico. Una Roma capace di far girare bene il pallone, anche se troppo imprecisa in fase di rifinitura. Una squadra, comunque, con unidentità più che abbozzata, conscia di quello che deve e soprattutto di quello che non deve fare. Una Roma (per unora) con le gambe a buon punto. In avvio di ripresa, Mourinho ha cominciato a cambiare il Chelsea, mettendo dentro gente fresca (alla fine dieci i volti nuovi...) e più titolata. Rudi, invece, non ha toccato la squadra per oltre unora e, alla lunga, la maggior freschezza dei londinesi è stata determinante. Garcia, però, voleva verificare alcune cose, e non a caso sette elementi su undici hanno giocato per novanta minuti, Totti lha fatto per 86 e Maicon per 78. Come se al francese interessasse poco il risultato e molto di più la tenuta della squadra. Sul piano individuale chiari i progressi di De Sanctis, Benatia e Florenzi, bravo Totti quando non è stato costretto a fare solo lesterno, molto attivo Osvaldo, sufficiente Maicon, da rivedere (ancora una volta) Lamela. Nel complesso, la Roma - fin quando la differenza di preparazione con il Chelsea non è apparsa palese - ha mostrato buone cose quando era in possesso di palla e altre meno buone in fase di non possesso. È sembrata, ad esempio, un po troppo lunga se/quando la palla lavevano gli inglesi. Con un buco piuttosto evidente tra la linea difensiva e quella di centrocampo (e sera visto anche contro il modesto Toronto...). Perché il casino organizzato, lo scambio continuo di posizioni in mezzo al campo va bene in fase offensiva ma in quella difensiva il centrocampo non può fare a meno di maggiore disciplina tattica e organizzazione e, soprattutto, di un uomo stabilmente a protezione dellarea. Un tipo alla De Rossi, per intenderci, assente contro il Chelsea alla pari di Pjanic. Rudi ha proposto ancora una volta il 4-3-3 (con Strootman centrale di centrocampo) ma non è escluso che prossimamente voglia (ri)provare il 4-2-3-1 se non addirittura il 4-1-4-1. «Abbiamo fatto sicuramente un buon primo tempo, con un buon possesso palla e qualche interessante azione offensiva. Nel secondo tempo loro hanno cambiato tanti giocatori ed erano più freschi: non è la cosa principale ma è difficile giocare con la testa quando si è stanchi, dovevamo tenere di più il pallone. Strootman regista? Lui può giocare ovunque a centrocampo. Le soluzioni, senza Pjanic e De Rossi, lì sono poche», il commento di Garcia. Da sistemare anche posizione e compiti dei due esterni di difesa, troppo sbilanciati in avanti in fase di possesso: se uno va, laltro deve restare.
LA TELEFONATA A TOTTI
Come detto, la nuova Roma nelle sei amichevoli ha sempre beccato almeno un gol. E occhio, lì dietro, ai palloni alti da palla inattiva. Contro il Chelsea è toccato a Lamela andare a segno, ma largentino - al momento - appare lattaccante più in difficoltà tra quelli a disposizione di Rudi. Come era accaduto ai tempi di Luis Enrique e di Zeman, il Coco sta facendo una fatica enorme a entrare negli schemi proposti dallallenatore. Troppo evanescente, troppo spesso fuori dalla partita. Né carne né pesce, insomma. Là davanti la situazione non è ancora chiara, con Osvaldo e Borriello in partenza e Destro ancora fermo ai box. Lamela, per ora, appare intoccabile ma Gervinho potrebbe giocare anche a destra. La vera Roma, per via del mercato, è ancora lontana dal diventare realtà. Intanto, è imminente una telefonata del dg Baldissoni al clan di Totti per discutere il prolungamento del contratto del capitano: dopo Ferragosto, linizio della trattativa.