La penna degli Altri 22/08/2013 09:44

Bianconeri ancora in pole. Ma nella corsa scudetto attenzione a Napoli e Milan

, tris da prima La sofferta estate delle amichevoli americane aveva coccolato le aspirazioni della concorrenza. La non ha più fame. ha spremuto per due anni i suoi soldati, soprattutto mentalmente, e adesso la truppa non risponde più al comandante. Poi è arrivata la Supercoppa italiana come una secchiata d’acqua gelida. La Signora ha ancora fame. La ha assalito la Lazio con la ferocia dei giorni belli. Ha preso subito in mano la partita e l’ha sbriciolata con 3 gol in 5 minuti. Ma non è stato tanto il risultato a intimidire, sono stati soprattutto una serie di messaggi. Pogba: il ragazzone francese era un’opzione di lusso, quest’anno la sua talentuosa fisicità che sposta le partite sarà una costante. Il suo gol è stato cucinato da Pirlo e da Lichtsteiner, che da un paio di anni si cercano: uno lancia, l’altro corre. Stufi? Prevedibili? Come non detto... Tevez: primo gol ufficiale in bianconero, ottima partita. Ha già immesso cattiveria offensiva, che mancava. Diventerà ancora più decisivo, quando i compagni impareranno a servirlo con tempismo al limite dell’area dove la sua rapidità di controllotiro è letale. deve ancora spendere la carta Llorente, che darà profondità e riferimenti aerei. Morale: la fa ancora benissimo le cose che l’hanno resa vincente; ne fa già bene di nuove e diventerà ancora più forte quando completerà il rodaggio. Per queste ragioni i pronostici sono tanto schiaccianti.

Avversarie E allora? La concorrenza deve mettersi il cuore il pace? Quest’anno ci emozioneremo solo per la corsa ? La risposta è: no. Se c’è una cosa che abbiamo imparato sul dio del calcio è che è un dio orgoglioso, al limite della permalosità, e quando simette in dubbio il suo libero arbitrio e sente dire in giro «tutto scontato, tutto scritto», si arrabbia di brutto e reagisce. Siamo entrati nella stagione del Mondiale brasiliano. C’è mai stata nella storia del Mondiale una partita decisiva «già scritta » come quella al Maracanà del ‘50? E invece l’Uruguay trionfò sulla Seleçao e il Brasile non dimenticherà più il «Maracanazo», costato parecchi suicidi. Benitez porta il ricordo di MilanLiverpool a Istanbul, finale di 2005. C’è mai stato un pronostico più schiacciante dopo un primo tempo finito 30? Invece... «La è Bolt» abbiamo scritto all’Olimpico, dopo la Supercoppa. È così, l’armata suscita la stessa sensazione d’imbattibilità. Però in quello stesso stadio, all’Olimpico di Roma, il 6 giugno scorso, Bolt è stato sconfitto da Justin Gatlin.

Serie A libera Lo sport rivendica da sempre un suo diritto all’imprevedibilità, ma ci sono anche ragioni razionali a consigliare di non dare per scontato il terzo scudetto di . Lo stesso allenatore, a caldo, dopo il trionfo sulla Lazio, osservava: «In una partita secca e importante è facile ritrovare lemotivazioni». Corollario della tesi: più difficile dare il massimo in un impegno pomeridiano in provincia, che precede magari un incrocio nobile di . La spenderà molte più ambizioni in coppa, dopo l’assaggio della stagione scorsa. Impossibile mantenere sempre la ferocia agonistica, soprattutto nella stagione del Mondiale. Il potrebbe richiedere un prezzo e la concorrenza approfittare di fisiologici cali di tensione. La concorrenza, appunto. Altra ragione per credere nella libertà del campionato.

Higuain, Balo e... Il Milan, nel girone di ritorno del torneo scorso, ha dimostrato di poter tenere il passo della . E si è rinforzato. Il , la squadra arrivata più vicina ai campioni, ha neutralizzato la nostalgia di Cavani con una campagna acquisti importante, incendiando l’entusiasmo di una piazza che potrebbe diventare un’arma esclusiva in una volata scudetto. Il di Mazzarri ha abbassato quasi sempre gli occhi nei confronti diretti con la . Benitez sta educando un gioco e un atteggiamento più coraggiosi, l’ideale per scatenare l’arrembaggio di pirati come Higuain e Insigne. Balotelli e Higuain, non ce li ha. E dietro a e Milan ci sono outsider ambiziose: , Roma... Noi non siamo la Liga, dove il ne fa 7 tanto per cominciare e si allena in attesa del Real Madrid, unica partita vera. Il nostro è un campionato vero. La è strafavorita, ma non ha già vinto. Sabato, nella à di Giulietta, inizierà una storia che ci emozionerà, come sempre.