La penna degli Altri 15/07/2013 09:31
Lo strano ritiro di Marcos, Osvaldo e Pjanic
Il brasiliano ha la febbre. Un virus: così giurano e spergiurano la Roma, il suo procuratore e gli amici. Ma non serve chissà quale malizia per pensare che, in realtà, prevalga la prudenza: quelle gambe agili valgono quasi 20 milioni l'una. Tanto le ha valutate il Psg, pronto a strapparlo ai giallorossi con un'offerta choc e consegnarlo allo sceicco Al-Thani che se n'è innamorato. A Riscone Marcos finora ha visto solo l'albergo (anche se poi ieri sera ha cenato con al squadra), incollato al telefono per conoscere il suo futuro. Sarà Parigi, in Champions, con un contratto da campione a 19 anni.
I sospetti che anche la caviglia di Osvaldo sia «diplomatica» sono forti. Ieri mattina si è affacciato in campo per pochi minuti, poi palestra e fisioterapia, mentre gli ultras lo cercavano invano dalla tribunetta. Per insultarlo di nuovo. Ci ha pensato Garcia a «scortare» il pullmino che lo ha riportato in albergo, scongiurando altri contatti pericolosi come quello di sabato. Poi, nel pomeriggio, il gruppetto di scalmanati non c'era più e Osvaldo si è potuto allenare sul campo secondario in tranquillità. I presenti lo hanno incoraggiato, gli hanno chiesto se resterà e lui ha fatto spallucce mentre firmava autografi: «Chiedete a Sabatini».
Se Osvaldo si aspettava un ritiro così, Pjanic decisamente no. Quella frase pronunciata dopo il derby di Coppa Italia - «perso per perso, sono contento che a deciderlo sia stato il mio amico Lulic» - lo ha fatto diventare il più bersagliato dopo l'argentino: anche le contestazioni sono mode passeggere. «Ma come c... t'è venuto in mente di dire quella cosa?» gli ha urlato l'ultrà più scalmanato. Garcia lo rincuora perché non vuole perderlo, ma Pjanic si chiede se tutto questo abbia un senso. E se valga la pena sopportarlo.