La penna degli Altri 17/07/2013 10:44

Il "colpo" che stregò van Gaal

Oggi ha 23 anni, e in Olanda è già una stella. La sua carriera è iniziata, a livello giovanile, nel VV Rijsoord. Nel 2007 si trasferisce poi allo Sparta Rotterdam, quasi subito in prima squadra: e quando lo Sparta retrocede, lui con Erik Falkenburg e Nick Viergever, ossia le stelle della squadra, attirano l’interesse dei club olandesi. A gennaio 2011 passa all’Utrecht, sei mesi prima di essere ingaggiato dal Psv Eindhoven insieme al compagno di squadra Dries Mertens, per un totale complessivo di 13 milioni di euro. Debutta in campionato da titolare in AZ Alkmaar-PSV Eindhoven 3-1, e in Europa League il 15 settembre contro il Legia Varsavia. E per il suo primo gol ufficiale deve aspettare solo 9 giorni: vittima il Roda JC, minuto 34, su assist di Georginio Wijnaldum. Il primo trofeo arriva l’8 aprile, vincendo la Coppa d’Olanda per 3-0 contro l’Heracles Almelo. E’ la continuità l’elemento che non è mai mancato a : nonostante la giovane età, ha sempre fatto il suo, evitando i soliti ‘cali’ che colpiscono di solito i più piccoli. E a notarlo è stato soprattutto Louis van Gaal: il tecnico dell’Olanda non si è lasciato sfuggire il talento del centrocampista, eletto dopo appena 1 anno di nazionale capitano degli Orange. Il più giovane calciatore ad aver indossato quella fascia, un vero e proprio record. Di lui parlano tutti benissimo. Dagli agenti Fifa come Casotti («E’ un giocatore molto importante. E’ cresciuto molto da due anni a questa parte. Il PSV ha una mentalità di gioco molto simile a quella di , giocando spesso con il , e , con questa formazione, ha giocato molto bene dando molto equilibrio. Potrebbe adattarsi bene al modulo di . E’ un giocatore che ha un’ottima visione di gioco ma non bisogna lasciarlo solo davanti alla difesa» le sue parole a Tmw) e Gruppo: «E’ un ottimo mediano che recupera palloni, forse però deve ancora un po’ migliorare» dice tenendo i piedi per terra a Ilsussidiario.net. Quello che è certo è che alla Roma ha già dato una mano. I tifosi – pochi, ma sempre buoni – a Fiumicino lo hanno accolto a braccia aperte. Sanno che su di lui potranno contare, per arrivare in alto. Più in alto di sempre.