La penna degli Altri 29/07/2013 10:05

È il D-Day, la Roma a Kansas City



Dopo 72 ore dallo sbarco negli Usa i giallorossi saranno impegnati nella prima amichevole contro le stelle della Major League Soccer in occasione dell’Mls All-Star Game 2013. Per presentare l’incontro in conferenza stampa - questa sera alle 21,30 ore italiane - andranno , ci sarà il capitano , e il centrocampista statunitense Michael Bradley. E dopo il test contro Henry e Di Vaio, la Roma si trasferirà quindi a Boston, dove si allenerà dal 1 al 5 agosto. Dove incontrerà il presidente. E dove, molto probabilmente, arriverà una seconda conferma. Quella di sempre, ma che manca ancora dell’ufficialità. Ovvero: il rinnovo del contratto di . E’ il numero uno giallorosso a voler gestire la questione in prima persona. Un rinnovo economicamente importante ma che, paradossalmente, non preoccupa sotto il punto di vista finanziario. La discussione piuttosto potrebbe vertere sulla durata del contratto: vorrebbe un biennale (l’obiettivo, come ha più volte dichiarato, è giocare almeno fino a 40 anni), mentre la società pareva più propensa a un solo anno, magari con un’opzione per quello successivo. Ma al momento sono solo ipotesi. Lo stesso , qualora si rendesse conto di non essere più in grado di garantire un rendimento al suo livello, sarebbe il primo a chiamarsi fuori, a prescindere dai contratti. Lo ha sempre detto.



Terminata la visita a casa del presidente Pallotta, la squadra volerà in Canada per l’appuntamento del 7 agosto fissato col Toronto. L’ultimo impegno negli States sarà invece di lusso: il 10 agosto, al Robert F. Kennedy Stadium di Washington e compagni sfideranno il Chelsea di Mourinho, per poi fare ritorno nella Capitale il giorno successivo. Ad attenderli in Italia l’
(che sarà oggi a Milano per il sorteggio dei calendari del nuovo campionato) e il ds , impegnato sul fronte del mercato. E poi pronti via, si ricomincia. Un nuovo anno, una nuova chance per dimostrare il valore della Roma. Quello vero, quello che meritano i tifosi. Perché, in fondo, c’è sempre un’altra stagione.