La penna degli Altri 02/06/2013 11:32
Roma, istruzioni per l'uso
COSA C'E' DA SALVARE
Viene voglia, dopo una stagione come quella appena terminata, di passare lo straccio sulla lavagna e ripartire da zero. Sarebbe un peccato. La Roma dispone di una spina dorsale fresca e forte, delletà media di 20 anni e mezzo. Comprende Marquinhos, Erik Lamela, Mattia Destro. Si arriva a 22 anni se si inserisce anche Miralem Pianic, del quale non è ben chiaro il futuro. Gli altri, a meno di offerte stordenti che però devono stordire per davvero, non semplicemente interessare, restano in giallorosso e, se avremo pazienza con loro e con la stessa Roma qualche tempo ancora, assicureranno alla squadra una qualità tecnica inimitabile per diversi anni. Non appena i giovani avranno completato il processo di maturazione.
Un processo di maturazione che alla Roma può dare risultati in maniera particolarmente rapida e fruttuosa. A patto che arrivi a guidarlo un allenatore dal polso fermo e dalla ben definita identità tattica. Lamela per esempio nel corso della gestione Zeman aveva appreso a meraviglia come muoversi da attaccante esterno. Poi è arrivato Andreazzoli che ha dovuto occuparsi principalmente di restituire alla squadra lequilibrio del quale il boemo non sinteressava. Lamela, anche per pura stanchezza, ha conosciuto uninvoluzione.
Tuttavia con il tecnico massese il gruppo, che era tornato a sfrangiarsi sotto il peso delle tensioni innescate dalla scommessa zemaniana, ha ritrovato una sua unità intrinseca. Con poche dolorose eccezioni tra le quali la più rumorosa è quella di Osvaldo. La grande maggioranza dei giocatori ha sofferto come unustione la sconfitta di Coppa Italia con la Lazio. Una volta espulsi i corpi estranei, la squadra intende ricompattarsi per dimostrare a tutti di avere capacità, di poter vincere e soprattutto giocare bene. Cè determinazione nella Roma di oggi e quello è il terreno da concimare. (...)
La società deve mostrarsi più decisa nella scelta di una rotta tecnica da seguire, smettendola di cambiare allenatore a ogni soffiar di vento. Comportarsi cioè con la squadra come sta facendo con larea commerciale. Sono stati stretti accordi di partnership con ditte di dimensione planetaria (Nike, Disney, Volkswagen). Esiste un modello di sviluppo ben chiaro che è quello seguito dal Borussia Dortmund. Cè la salda intenzione di costruire uno stadio di proprietà esclusiva della Roma, un progetto che viene portato avanti con convinzione dalla proprietà statunitense, a prescindere per il momento dalle difficoltà che la burocrazia italiana può piazzare davanti a qualsiasi carro falcato. (...)
COSA SERVE PER RIPARTIRE
Tra le cose da salvare e quelle da dimenticare il saldo purtroppo è negativo. (...)
Cè ovviamente il nodo della guida tecnica. La parola chiave è autorevole . Dovrà esserlo il prossimo allenatore della Roma. Ma lautorevolezza si conquista sul campo, giorno dopo giorno. Non lo è stato Zeman, arroccato nel suo integralismo, lontano dai giocatori che, come spesso succede, hanno smesso quasi subito di seguirlo fino a farlo cacciare. (...)
Dal tutti amici allequivocare il senso di alcune partite il passo è breve. Le altre due parole chiave sono concentrazione e continuità . Vanno a braccetto. Perchè quando sbagli gare come quelle di Palermo, Pescara e Chievo in casa vuol dire che non sei concentrato nel modo giusto. Il risultato è che in classifica hai sempre arrancato. (...)
Altra parola da inserire nel lessico della Roma che verrà: personalità . Da non confondere con agonismo e isterismo. La personalità è tuttaltra cosa e la Roma ha il dovere, nel cercare di rinforzare la rosa, di cercare giocatori che oltre alle qualità tecniche abbinino anche una buona dose di personalità. Quella che ti fa stare in campo avendo chiari gli obiettivi e il modo di raggiungerli. Alla Roma delle ultime due stagioni sono sempre mancati giocatori della fascia detà media, quelli che ti fanno vincere coppe e scudetti. Troppo giovani insieme a troppo vecchi non fanno una squadra vincente. Sono mancati quelli dai 24 ai 30 anni.(...)
Unaltra parola importante: movimenti . Con la palla e senza. Nella stagione appena conclusa la Roma ha avuto troppi giocatori che si muovevano solo con la palla al piede. E nessuna squadra può permettersi una cosa del genere. Nella Roma vogliono palla sui piedi Totti, Lamela, Pjanic, De Rossi, in parte lo stesso Osvaldo. Troppi. Il calcio è un gioco di tecnica abbinata al movimento. Se manca uno di questi due elementi già non ci siamo. (...)