La penna degli Altri 14/06/2013 10:07
Garcia, la musica e tutto il resto
CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Il suo calcio non è un rock. Ma la musica centra. Rudi Garcia fa giocare come vive. Con ritmo e armonia. Al massimo qualche dissonanza che i teorici hanno accolto solo di recente ma nella cultura popolare fa parte del bagaglio di ogni menestrello.
Lo hanno avvistato su YouTube mentre suona Poromporompompero in tonalità di do maggiore e la canta in qualche altra chiave non ben identificata. Il filmato, simpatico, non aveva in verità suscitato molto interesse finché di Garcia non si è cominciato a parlare come prossimo allenatore della Roma.
Adesso che Rudi è lallenatore presente della Roma la sua vita sta per cambiare e la sua musica anche. Per forza. Ogni direttore dorchestra deve adattarsi agli strumentali che viene chiamato ad amalgamare. La sua è musica latina, morbida e movimentata. La Roma si muove di valzer lento, qualche volta di lento e basta. Sarà interessante vedere che cosa verrà fuori dalla sinergia tra questo rispettabile cane pastore della panchina e i suoi arieti che troppo spesso tendono a regredire in agnelli privi dimpatto e di forza propulsiva. Garcia ha visto il Barcellona ma non lo ha imitato. Lo ha migliorato semmai, solo che poi non avendo Messi, Xavi, Iniesta e altri tre o quattro si fa quel che si può.
Poi non è del tutto vero che il piacere dellorecchio di Rudi non passi per il rock, visto che si è messo a suonare dopo aver fatto amicizia con gli Skip the use, energico gruppo di radici punk che si è esibito in appoggio a Johnny Hallyday e per lultimo Roland Garros. Nel gioco che gli piace cè meno rumore e più swing. Viene dal flamenco che Garcia va ad applaudire nei locali di Siviglia. Qualche volta sale lui sul tavolo ad accompagnare con i tacchi il suono delle chitarre. Sembra un tipo divertente. Finché non lo guardi in faccia sporgersi dallarea tecnica e urlare quando i giocatori non si muovono a tempo.
NESSUN GIOCATORE E' INDISPENSABILE, SERVE DIALOGARE - Dicono di lui: non sopporta i giocatori indispensabili o che credono di esserlo. O che qualcun altro illude di essere indispensabili. (...)Anzi, da quanto si sa ha messo in chiaro con il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, che se Daniele De Rossi intende andarsene deve chiederlo con calma e per piacere.
Lunica distinzione che ha sempre fatto è tra giocatori intelligenti e meno. «Io do consigli, discuto e mi aspetto di imparare dagli uomini che gestisco. Mi comporto con loro come educo le mie figlie».(...)
FAMIGLIA ANTIFRANCHISTA, RIPARARONO IN FRANCIA PER SFUGGIRE ALLA GUERRA - Uomo da banlieu, Garcia. Da periferia profonda di Parigi, da quartiere di immigrati. O da esuli, che spesso è uguale. Quelli che vorrebbero sempre essere altrove e che non appartengono esattamente a nessuno dei mondi possibili. Rudi parla lo spagnolo e in Spagna torna ogni volta che può. In qualsiasi posto, purché non sia il Camp Nou. Lì non mi hanno mai invitato, chiarisce con quel sorriso che come la sua nazionalità non si dispiega mai totalmente. (...)
UN SUO GOL STORICO PERMISE AL LILLA DI BATTERE IL PSG - (...) Lindalo è uno dei portafortuna di Garcia. Laltro è la figurina Panini che gli hanno dedicato quando giocava. Una sola, nonostante le oltre 300 partite disputate tra A e B francesi. Non segnava mai e per un centrocampista offensivo quale pretendeva di essere non è mancanza da poco. Una figurina Panini in Francia non è per tutti. Gliela concessero quando segnò un gol da eroe a Parigi. Erano secoli che il Lilla non batteva il Psg in trasferta. Garcia realizzò e venne stritolato sotto la squadra intera. Non angosciatevi, non è stata quella la sua ultima partita.
LE FIGLIE E LO STUDIO "OBBLIGATORIO" DELLO SPAGNOLO - Ha una moglie, tre figlie tra i 14 e i 21 anni. A queste ultime ha detto: seguite pure gli studi che volete, purché studiate lo spagnolo. Gli hanno obbedito talmente alla lettera che di tanto in tanto gli chiedono perché non possano parlare spagnolo a casa. (...)
IL PROF BENITEZ E LA LEZIONE TENUTA A VALENCIA - (...) Rudi ha studiato in Francia, in Francia si è laureato in educazione fisica e adesso è a tutti gli effetti e i diritti professore di liceo. Ma quando si è trattato di prendere il diploma da allenatore ha saltato i Pirenei ed è andato a Valencia. Lì cera Rafa Benitez. (...) Garcia conserva ancora sul telefono il messaggio inviatogli da Benitez per la doppietta campionato-Coppa ottenuta con il Lilla. Si ritrovano in Italia, uno alla Roma, laltro al Napoli, e da bravi amici cercheranno di farsi male a vicenda.
IL NOME RUDI IN ONORE DEL CICLISTA ALTIG - Sapete in quali sport siano specializzati gli spagnoli: pressappoco tutti. Ma un tempo non era così e qualcosa che unisse Spagna e Francia non si trovava tanto facilmente. Ma sì, dai, il ciclismo. Il padre di Garcia divenne amico di Rudi Altig, campione del mondo su pista e su strada. Tedesco, però pur sempre pedalatore. Per pura amicizia diede al figlio il nome del corridore oltre al proprio e fu Rudi José Garcia. (...)
LUCAS SICURO: "ECCELLENTE ALLENATORE" - (...) Ieri Lucas era al Trofeo Sette Colli e gli hanno chiesto di Garcia, visto che se ne intende. Il suo giudizio: «So bene come lavora. E un eccellente allenatore. Molto, molto bravo». Uomo di poche parole e di opinioni decise. Garcia parla di più, ma lo sguardo è simile a quello di Lucas, capace di abbattere le altrui dighe psicologiche.