La penna degli Altri 26/06/2013 10:00
Evasione fiscale: calcio nel mirino
Il via con Lavezzi Lindagine non è nata ieri. Il pool diretto dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina i sostituti Antonello Ardituro, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Stefano Capuano, lultimo pm di Calciopoli, quello della controreplica finale, era al lavoro da tempo. In ottobre cerano state le acquisizioni presso il Calcio Napoli, la Filmauro (sempre per i documenti del club azzurro) e la Federcalcio proprio sui contratti di tre argentini: Lavezzi, Chavez e Datolo. I primi due sono assistiti dallargentino Alejandro Mazzoni, la cui abitazione era stata poi perquisita ad aprile in unoperazione che aveva portato i finanzieri anche a casa di Alessandro Moggi, figlio di Luciano e numero uno della nuova Gea World.
«Reiterate» Linchiesta parte da una realtà: per far fronte allo «squilibrio gestionale» è possibile che siano avvenute nel mondo del calcio «operazioni finanziarie illecite». I pm scrivono nei decreti per le acquisizioni che «sono state condotte attività investigative che hanno evidenziato la sussistenza di indizi di reato a carico degli indagati, in ordine a reiterate condotte finalizzate allevasione dellimposta sui redditi, e più in generale condotte elusive delle regole di imposizione tributaria».
Procuratori «doppi» Il cuore dellipotesi accusatoria sta nella doppia veste del procuratore. I pm hanno scoperto che questa figura, nellimminenza della firma del contratto, cambiava ruolo: da rappresentante del giocatore a consulente del club con cui avveniva laffare. Con il procuratore non pagato, come vogliono le norme, dal giocatore, ma dal club, attraverso una cifra fatturata come «commissione», quindi con una tassazione inferiore, e senza contributi previdenziali, con lIva ma senza Irpef. Con la trasformazione di un contratto fra due parti in una vera e propria triangolazione, magari con una contabilità occulta. Una delle ipotesi è infatti il coinvolgimento di società offshore che agiscono in paradisi fiscali, dove si sarebbe consumata una parte della transazione con una moltiplicazione, in realtà fittizia, delle «commissioni». In particolare, i pm vogliono rintracciare lesistenza di accordi collaterali procuratorecalciatore e procuratoreclub. Cè per esempio un giocatore che cambia squadra in quattro anni cinque volte con il suo procuratore che diventa consulente di tutti e cinque i club. Un ginepraio, con in mezzo pure i fringe benefit, la gestione dei diritti dimmagine e tv.
Precedente Piacenza I contratti sotto inchiesta dovrebbero riferirsi al periodo 20072012. Periodo che fu studiato da unaltra procura, quella di Piacenza, e che a Napoli hanno però ritrovato con il caso Lavezzi. Fra i contratti acquisiti ieri ci sono fra gli altri anche quelli di Sculli, Calaiò, Nocerino, Immobile e Campagnaro. Riflessi sportivi Al momento attuale, invece, è difficile immaginare i riflessi sulla giustizia sportiva delloperazione «Calcio Malato». Per ora la storia delle «agentopoli» sportive ha prodotto ammende e piccole inibizioni per i dirigenti coinvolti, ma, come ripetono i sussurri di queste ore, «siamo solo allinizio».