La penna degli Altri 06/05/2013 11:32
Un allenatore da rispettare
Andreazzoli ha ereditato la Roma da Zeman all'indomani di una delle peggiori disfatte della storia giallorossa, la resa incondizionata contro il Cagliari per quattro a due, all'Olimpico, culmine di una settimana tragicomica e di un concorso di colpe tra dirigenti dormienti, allenatore in confusione e calciatori disorientati ma allo stesso tempo menefreghisti. La Roma aveva toccato il fondo. Fare peggio di Zeman, sarebbe stato impossibile. Non solo per responsabilità del boemo. Andreazzoli parte con una sconfitta, la Roma subisce tre gol invece di quattro. Ma a cambiare non è solo lo score rispetto alla settimana precedente. La Roma si ricompatta, arriva l'insperata vittoria con la Juventus e poi via con risultati che rilanciano la squadra, dal nono posto verso un piazzamento da Europa League. In mezzo, la disfatta contro l'allora derelitto Palermo nel sabato pre pasquale che getta di nuovo nello sconforto la piazza. Poi il derby che poteva avere il sapore di una Caporetto, la qualificazione alla finale di Coppa Italia e il pareggio contro il Pescara, unica squadra finora retrocessa. Quindi due vittorie consecutive, siamo al presente. E alla media di due punti a partita. Tanti. Abbastanza per l'Europa League. Abbastanza per la conferma di Andreazzoli?
L'allenatore toscano rimarrebbe solo se la Roma non riuscisse a trovare l'accordo coi corregionali Allegri e Mazzarri. Segreto di Pulcinella. Lo dicono le news, che nascono da indiscrezioni, molte attendibili, altre meno, dai rumori di un mercato che eccita ormai più quando si parla di tecnici che di calciatori. Forse perché almeno in Italia di soldi ne girano pochi e di campioni che cambiano maglia se ne vedono ancora meno. A meno che non fuggano all'estero. Di Andreazzoli non si può sapere se possa fare bene iniziando la stagione da capo tecnico. Ci si può basare sulle sensazioni. Basate a loro volta magari sui ricordi. E allora, in quel caso, i numeri possono essere un buon supporto. Nella Roma, stagione 2010-11, Montella subentrò a Ranieri, e in 13 partite collezionò 24 punti (come Andreazzoli, ma con una partita in più), per una media buona, 1,8 punti a partita. La stagione precedente, proprio Ranieri prese il posto di Spalletti, dopo sole due giornate. In 36 partite, 80 punti, media altissima, 2,2 a partita. La media più alta fra i tecnici subentrati nei top club, primato condiviso con Leonardo, che nel 2010-11 prese il posto di Benitez all'Inter facendo 47 punti in 21 partite. L'anno scorso Stramaccioni prese il posto di Ranieri tenendo botta con 17 punti in 9 gare (media 1,8) che gli sono valsi la conferma. Ranieri a sua volta subentrò a Gasperini, con una media più bassa (1,4) del suo successore (37 punti in 25 partite). Nel 2009-10 cambiarono allenatore anche Napoli, Juventus e Lazio. Mazzarri subentrò a Donadoni: media 1,6 per 52 punti in 31 partite. Zaccheroni prese il posto di Ferrara: 1,3 di media (la peggiore fra i tecnici subentrati nelle big) frutto di 22 punti in 16 partite. Reja salvò la Lazio rilevandola da Ballardini quando era terzultima: 1,6 di media, per 24 punti in 15 partite. Proprio Reja aprì un bel ciclo in biancoceleste, raggiungendo nelle stagioni successive piazzamenti da Europa. Mazzarri da subentrato a desiderato, è oggi uno dei top coach in Italia. Leonardo mollò l'Inter dopo averla sedotta, perché fu attratto da una poltrona dirigenziale nel Paris Saint Germain. Montella per molti a Roma è un rimpianto. Stramaccioni resta all'Inter più per necessità che per convinzione di Moratti. Ranieri si conferma tecnico a orologeria. O più semplicemente un eccellente traghettatore che quando deve costruire smarrisce la bussola. Zaccheroni? Uno di passaggio. Con l'Estremo Oriente nel destino.
Tanti casi per dire che come non possono bastare i numeri per decretare che un allenatore sia solo un traghettatore o possa essere la colonna portante di un ciclo, allo stesso tempo non è detto che debba vigere la sensazione comune atta a considerare inadatto ad avviare una stagione chi è stato bravo a rimettere insieme i cocci in pochi mesi. Servirebbero le controprove. Che in questo caso la Roma non può permettersi. A Trigoria lo sanno. Per questo Baldini e Sabatini sono andati su Allegri e Mazzarri. Prime scelte. Top coach. Ma non facilmente raggiungibili. In caso di fumata nera? Andreazzoli sta lì, con la sua bella media punti. Traghettatore? Stratega? Perfetto collaboratore? Rivelazione? Nessuno può dirlo. Sicuramente non è uno sprovveduto o un inadeguato. Sicuramente è un allenatore. Da rispettare.