La penna degli Altri 01/05/2013 16:18
Sandro Parnasi: "Lo stadio si farà. Nessun candidato è contrario"
Perché, dopo decenni di silenzio, accetta questa intervista?
«Ho sempre lavorato tanto e parlato poco. Ma alla mia età qualche parola ce la si può oramai concedere: lavoro ancora molto, ma non sono incollato alla poltrona e su tante cose cè ormai mio figlio Luca».
Come giudica lo sviluppo urbanistico della città negli ultimi 20 anni?
«Sono stati anni contraddistinti dalla salvaguardia delle cosiddette "aree irrinunciabili" per tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale, arrivando così al nuovo Piano regolatore».
Sul nuovo stadio della Roma a Tor di Valle qualcuno dice che se il sindaco sarà Ignazio Marino (Pd), il progetto potrebbe essere cancellato: teme questa ipotesi?
«Ad oggi non mi sembra che ci siano state dichiarazioni negative da parte di alcun candidato. Comunque il progetto sarà realizzato con responsabilità anche grazie al respiro internazionale della nuova proprietà della Roma, guidata da Jim Pallotta, e a Unicredit».
Nonostante la crisi, il suo gruppo realizza i grattacieli dellEur e altri progetti: è un miracolo?
«Nonostante il mare burrascoso per tutti, molte nostre iniziative giungono a maturazione dopo un lungo periodo di gestazione che però ci ha concesso di innovarci».
Ma qualche suo collega da mesi le fa la guerra: perché cè tanta rivalità tra lei e Francesco Gaetano Caltagirone?
«Non credo alle tante voci messe in giro sul fatto che il vecchio amico Franco ce labbia con me, ci conosciamo da tanti anni, ci siamo frequentati e non ne comprenderei il motivo. Se fossi in Caltagirone, come editore, chiederei spiegazioni a qualche suo giornalista sul trattamento particolare e sospetto che ci riserva da tempo».
Sulla questione «Sicilcassa», ad esempio, è vero che avete comperato terreni dai «cavalieri catanesi»?
«Su questa vicenda sono state dette diverse cose inesatte e diffamatorie: non è piacevole per chi come me, dopo decenni di lavoro senza mai avere avuto un qualunque contestazione o problema giudiziario al contrario di altri sentirsi definire in malo modo».
Qual è la verità sui terreni?
«Non abbiamo comperato i terreni dai "cavalieri catanesi" che non so neanche chi siano ma dalla Sicilcassa in liquidazione sotto la vigilanza della Banca dItalia, che a sua volta li aveva rilevati non dai "cavalieri catanesi", ma dalle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi il cui amministratore è di nomina governativa. E il prezzo di acquisto era congruo e molto superiore rispetto a quanto riportato».
Ha già scelto per chi voterà alle elezioni comunali?
«Sì, ma non glielo dico».
Mi dice almeno chi le sta più simpatico tra Alemanno, Marino, Marchini e il grillino De Vito?
«Mi conceda una battuta: tutti, purché siano romanisti!».