La penna degli Altri 31/05/2013 12:20

Roma, Zeman non ha perso le speranze: sogna ancora la panchina



RISULTATI — D’altra parte il calcio è pieno di club che esonerano i propri tecnici e li richiamano, perché non dovrebbe succedere ancora, pensano nel suo entourage. I risultati del campo e il mezzo sfacelo che c’è stato a Trigoria dopo la sua partenza hanno oltretutto dimostrato che le critiche che Zeman muoveva erano fondate. Nei mesi senza di lui non sono migliorati i risultati (la Roma è rimasta fuori dall’Europa e ha perso malamente la finale di Coppa Italia che soprattutto sotto la sua gestione era stata raggiunta), è peggiorato il gioco, i big sgonfiati che lo seguivano poco non hanno ripreso vigore (da De Rossi a Stekelenburg, da Osvaldo a ) e i giovani che invece lui aveva valorizzato, hanno visto calare di molto il proprio rendimento (da Lamela a da Piris a Marquinhos fino al desaparecido Tachtsidis).

DIRIGENZA — In più i dirigenti che lo hanno messo alla porta e che lui aveva spronato a far rispettare le regole a Trigoria vivono il loro momento più difficile: da Baldini a l’appeal nella tifoseria è ora vicino allo zero. Anche per questo se dovessero esserci cambiamenti in società e se nel frattempo non dovesse arrivare Allegri in panchina, il boemo pensa ancora che - forte del suo contratto - potrebbe essere richiamato a ultimare il suo lavoro. Le possibilità sembrano davvero quasi nulle ma evidentemente il boemo, che continua a nicchiare davanti alla possibilità di ripartire da , ritiene che ci siano margini. “Io sono l’allenatore della Roma…” continua a ripetere. Di certo buona parte della tifoseria giallorossa ha rivalutato il lavoro e soprattutto le considerazioni che il boemo aveva espresso nella prima parte della sua seconda avventura.

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