La penna degli Altri 20/05/2013 09:34

Roma, l'ultimo grido

All’Olimpico è stata una serata con niente in palio e tanti saluti. Se l’addio di Mazzarri e Cavani al è cosa certa, chissà quanti giallorossi in campo ci saranno ancora il prossimo anno. Contro gli azzurri dovevano un po’ allenarsi e un po’ evitare di farsi male: missione compiuta. Per il , invece, lo stimolo di raggiungere il record di punti non era poi così forte. Ritmi meno blandi del previsto in campo e clima teso fuori. Qualche fischio dei romanisti a Mazzarri durante la lettura delle formazioni, molti di più per Osvaldo e Andreazzoli. Il messaggio anti-razzismo stampato sulle maglie della Roma nel riscaldamento non sortisce effetti: il coro contro i napoletani inizia insieme alla partita, poi arrivano anche i «buu» dedicati a distanza a Balotelli.

Tra i giallorossi in campo qualche riserva - Tachtsidis e Dodò - e altri hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe in vista del derby: , ancora non al meglio, e ad esempio. Prove di Roma senza (squalificato), con il bosniaco che può «finalmente» fare il trequartista. Mazzarri invece si affida ai titolari ma perde subito Pandev sostituito da El Kaddouri. Il parte con un’intesità maggiore ma è di il primo squillo su punizione, Rosati c’è. Dall’altra parte Burdisso la passa a Cavani che sbaglia non si sa come. rischia il rigore sul Matador, a arrivano due palloni buoni nella stessa azione allo scadere del primo tempo: il primo va sul palo, il secondo lo allontana Cannavaro a pochi centimetri dalla porta sguarnita. Nell’intervallo il resta negli spogliatoi e la Roma si prende la partita.

Prima il bel gol di Marquinho che evidentemente ha un bel feeling con il - ai partenopei segnò anche lo scorso anno - poi il raddoppio sull’asse Lamela- e il gentile contributo di Rosati. Mazzarri mette la difesa a 4 con Armero al posto di Britos dopo l’1-0 mentre nella Roma entra Piris per . I giallorossi controllano la reazione degli azzurri che arriva troppo tardi, quando i giallorossi si rilassano e Cavani lascia la sua impronta sulla gara d’addio. Sulla rovesciata del subentrato Calaiò parato da e sulla botta del Matador che finisce alta si spengono le speranze degli Azzurri e si chiude l’esaltante ciclo di Mazzarri.

I giallorossi lo aspettano il prossimo anno in panchina, ma è tutto da vedere se il tecnico accetterà. Bisogna prima pensare al derby della vita. Vincerlo renderebbe l’annata decente, pederlo un disastro. «Dopo un’altra stagione con l’amaro in bocca l’unico imperativo è vincere la coppa» è l’avvertimento della (Marquinhos ha visto la gara tra i tifosi). Ancor più esplicito il messaggio dalla Nord: «26-5-2013 vincete o scappate». Si salvi chi può.