La penna degli Altri 27/05/2013 11:09
Osvaldo, insulti e ira. Delusione Burdisso, De Rossi in lacrime
LACRIME - Non è neppure tutto. Burdisso, voce dellesperienza, manda in paesi lontani qualcuno, magari lo stesso Andreazzoli. Oppure anche in questo caso si tratta di mira sbagliata. Florenzi e Pjanic in panchina si strappano le sopravvesti che distinguono chi non gioca da chi lo sta facendo e le scagliano in terra. Tachtsidis si fa espellere direttamente da bordo campo. Ognuno piange a modo suo. Quelli nominati sopra spruzzano rabbia. De Rossi e non soltanto lui lacrime vere. Piange anche Chanel, bambina di Totti. E i figli seguono il padre a testa china mentre Francesco ha sul volto il pallore della sconfitta acida e una dignità da capo indiano avviato alla riserva. Fuori, attorno al pullman della squadra è rivolta popolare. Sassate, ma soprattutto parole pesanti come pietre. Contro Pallotta, Sabatini, Baldini, perfino De Rossi. E la rabbia per le promesse deluse, per i giocatori annunciati come messia e rivelatisi in gran parte prestigiatori, neppure tanto bravi. (...)
Simone Perrotta si ferma a parlare. Non è entrato. Ha assistito alla disfatta dal margine della baia, con locchio del lupo di mare. « Se non è fallimentare questa stagione. Siamo fuori dellEuropa, come si può definire altrimenti? Non resta che sperare di costruire qualcosa sulle macerie, come capita spesso dopo le sconfitte. Una volta vincevamo i derby con regolarità, ma quella squadra aveva certezze che a questa mancano. E che sono ulteriormente diminuite con il piazzamento nella classifica del campionato. Io cercavo di incoraggiare la squadra, di farmi sentire. Ma c'era troppa tensione. Nessuno ascoltava ».
LUCIDITA' - Il risultato è quello che è. La partita è stata quella che è stata. Poteva finire diversamente. Perrotta è ancora in grado di analizzarla con lucidità. « La paura ha bloccato tutti. La posta in palio era molto alta. In queste situazioni basta una mezza occasione trasformata in gol e la partita è andata. La Lazio è stata anche fortunata. Non doveva finire così, ma questo è lo sport. Bisogna accettarlo ». Accettarlo. Quello che ai tifosi della Roma non riuscirà mai. Neppure Perrotta, con tutta la sua saggezza, ci riesce. Potrebbe essere stata la sua ultima convocazione. « Ma che cosa volete che me ne importi, in questo momento ». (...)