La penna degli Altri 21/05/2013 09:46
Il tecno-stadio di Pallotta
Ieri è arrivato anche l'annuncio di una partnership a 3, con Nike e Disney, per la vendita di merchandising nei negozi Disney. Mentre un megastore della Nike sarà presente all'interno dello stadio.
«Ci sarà pure un campo dove si alleneranno la prima squadra e la Primavera - ha aggiunto il numero uno del club giallorosso - E i tifosi potranno assistere alle sedute. Non come accade adesso a Trigoria, dove ci sono sempre un centinaio di persone assiepate fuori dai cancelli solo per vedere i calciatori uscire, nell'attesa che uno di loro faccia un cenno».
«Quando abbiamo progettato il nuovo stadio, ci siamo accertati che i controlli avvenissero all'esterno - ha raccontato Pallotta - Occorrono tecnologie avanzate, ma non per questo troppo costose, per offrire maggiore sicurezza alle famiglie all'interno dell'impianto. Esistono sistemi per il riconoscimento facciale, che consentiranno di individuare i personaggi cattivi e di non farli entrare. Il nostro sarà uno stadio off-limits per i violenti». Peraltro, a giudizio del presidente giallorosso, la squalifica della Curva Sud per i cori contro Balotelli non sono il modo giusto di affrontare il problema: «Quelli degli hooligans e del razzismo sembrano episodi isolati, che vanno fermati con sanzioni individuali. E' orribile che il campionato o la Roma abbiano una brutta reputazione perché ci sono alcuni individui che si comportano così» .
DA DOVE RIPARTIRE - Già, la reputazione è importante. «Da statunitense posso dire il calcio italiano sta andando meglio di quanto si pensi qui in Italia - ha concluso Pallotta - Tornerà di nuovo al top. Per aumentare i loro ricavi, i club dovrebbero puntare sugli stadi di proprietà, il merchandising e i diritti televisivi. Nell'ultimi ventennio, negli Usa, sono stati costruiti molti nuovi impianti, che hanno prodotto immediatamente ricavi e ricchezza. E' questa la grande differenza. Inoltre, ci sono opportunità tremende a livello internazionale. Occorre lavorare sul fronte dei diritti tv, che producono ricavi molto buoni ma non al livello di altri Paesi» .