La penna degli Altri 21/05/2013 09:35

Giallo Berlusconi: «Allegri, ti caccio»



IL VIA AL RIBALTONE - In quelle poche righe il presidente rossonero scarica Allegri, si prende i meriti del terzo posto e mette per la prima volta in discussione Galliani che è da sempre il suo dirigente di riferimento. «Dopo il disastroso girone d’andata, prima della partita -Milan, ho convocato i dirigenti e l’allenatore del mio Milan ed ho detto, con estrema chiarezza, che bisognava assolutamente capovolgere la situazione e riassettare il Milan come società e come squadra e siccome credo di aver accumulato una molta esperienza in materia, ho specificato come avrei voluto che il Milan si schierasse in campo, diversamente da come aveva fatto fino a quel momento. I risultati di questa metamorfosi, modestia a parte, si sono visti da quella partita, ripeto, -Milan. La nostra squadra è passata dalla zona retrocessione, in cui era caduta, al terzo posto conquistato ieri sul filo di lana. Ho predisposto già da domani un riassetto completo dei quadri tecnici e anche, se ci fosse bisogno, di più efficiente e completa riorganizzazione societaria». In un quarto d’ora il sito del club rossonero cancella la nota: «Il Presidente Onorario Silvio Berlusconi comunica di non aver rilasciato, nella giornata odierna, nessun tipo di dichiarazione o di aver scritto alcuna lettera avente per oggetto il Milan».



MAX FURIOSO
Galliani chiama Allegri appena la nota è di dominio pubblico: per tranquillizzarlo. Il livornese è furibondo. Si sente fuori dal progetto Milan ma non vuole darla vinta al presidente rossonero. Per ora non si dimette. Ma difficilmente potrà resistere. «Non so se resterò». Era stato sincero, con i suoi giocatori, domenica sera nello spogliatoio del Franchi. La squadra è per la conferma. E, a terzo posto raggiunto, gli ha rivolto un applauso spontaneo e affettuoso proprio dopo la gara di Siena. Il gruppo è con lui. Come Galliani. Che, prima del giallo di ieri sera, gli aveva dato appuntamento a domani. Già oggi, al Pirellone, parteciperanno insieme all’evento per celebrare i 50 anni della prima vinta dal Milan (il presidente rossonero, invece, non ci sarà): «Capirò quello che vuol fare Allegri e con Berlusconi decideremo. La società troverà una posizione univoca: io sono con il presidente dal primo novembre del settantanove, abbiamo un rapporto buonissimo da trentatré anni e mezzo». Allegri, prima di spostarsi a Livorno, ha tenuto una lezione a Coverciano. Alla Roma disse no un anno fa, rispondendo alla telefonata di Massara, braccio di . Ma ha poi dato la sua disponibilità al ds giallorosso già da ottobre. Sa che con Berlusconi è difficile ricucire. Ieri per il presidente consueta riunione di famiglia ad Arcore. Senza cambiare idea: via Allegri e al suo posto Seedorf. Galliani, però, studia una formula per confermare il livornese: rinnovo in caso di promozione, in estate, alla fase a gironi di . Ma Allegri vuole soprattutto quattro rinforzi di qualità.



ATTESA A TRIGORIA - La Roma può solo aspettare: i due candidati ancora non sanno che cosa rispondere ai dirigenti giallorossi. Mazzarri tratta con l’Inter e Allegri, sotto contratto con il Milan, deve essere liberato. Il livornese ha più chance di arrivare a Trigoria. Dove si cautela: contattato Simeone.